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giovedì 5 gennaio 2012

Una città che sorprende: Belgrado

Non era assolutamente in programma un viaggio per la fine dell'anno,ma all'ultimo secondo ( è davvero il caso di dirlo ) ci siamo accorti che non sarebbe stata una cattiva idea quella di partire.
Partendo poi dal presupposto che io sono una di quelle che detesta il Capodanno,le sue organizzazioni che cominciano quasi al rientro delle ferie estive,il tam tam di telefonate su cene a casa di amici o di locali tristissimi,ho colto al volo l'occasione di "levarmi" di torno e lasciar fare al caso.
Il 29 sera abbiamo trovato un volo conveniente su internet e un prezzo super stracciato per il miglior albergo di Belgrado..et voilà...eccoci catapultati il 30 mattina in quel di Fiumicino in partenza per questa affascinante città.
Il tempo al nostro arrivo non è stato dei migliori. Era coperto e anche molto umido,ma tutto sommato siamo stati molto, ma molto fortunati considerando che l'anno scorso c'erano ben 20° sotto zero e nei nostri 3 giorni di permanenza,siamo arrivati invece a temperature quasi primaverili intorno ai 16°fantastiche per girare in tranquillità.
Una breve sosta in albergo per svuotare le borse, ed eccoci subito catapultati nel cuore di questa città un quartiere chiamato Skadarlija che ricorda un pò la nostra Trastevere.

Una serie di ristorantini tipici dove si possono assaporare i migliori piatti della cucina serba.I migliri dove una sosta è d'obbligo sono: Restoran Dva Jelena (dal 1832) http://www.dvajelena.rs/ e Tri Sesira. Essendo il mio blog,prevalentemente di cucina, una lunga descrizione la voglio dare a questa cucina davvero interessante.Preparatevi a un viaggio nel passato con atmosfere da fine '800 primi del '900. Musica tipica di sottofondo davvero molto bella, ospitalità eccezionale e cibo succulento. Un consiglio, i piatti sono davvero molto abbondanti,quindi cercate di fare 1 per 2 basterà per entrambi. Vi consiglio di assaggiare il formaggio locale Kajmak, poi un classico della tradizione gastronomica serba il Pasulj, una densa minestra di fagioli bianchi insaporita da spezie e pezzetti di carne di maiale che non va confusa con la versione più densa con cipolla, cucinata al forno e servita anche fredda che prende il nome di Prebranac ( di cui mio marito è ghiotto e a casa la prepara davvero bene ).
Piatto tradizionale di tutti i Balcani è il Burek fatto con una sottile pasta fillo farcita all'interno con diversi ingredienti. In base al ripieno assume nomi differenti, il più classico è il burek ripieno di carne macinata e spezie o di formaggio. La Proja è un piatto povero e tradizionale, cucinato con farina di mais e arricchito con formaggio e uova, che affonda le radici nella Serbia rurale, che si poteva permettere solo poche volte la carne,lo si può trovare sotto forma di quadretti o di muffin.
Passiamo alla voce della cucina serba più consistente, la carne Meso. I Serbi, nonostante le mode della cucina vegetariana e gli appelli delle autorità sanitarie a bilanciare la dieta, non hanno mai rinunciato ad assaporare un pezzo di carne specialmente se alla griglia (Sa roštilja). Tra le carni alla griglia i più famosi sono senza ombra di dubbio i ćevapčići, piatto diffuso in tutti i Balcani che consiste in polpettine di manzo o di maiale dalla forma allungata onnipresenti in ogni menù. Seguono nella classifica dei piatti più amati i Ražnjići, spiedini di carne, e la Pljeskavica una sorta di hamburger di carne macinata e speziata che nella variante più gustosa e ricca di colesterolo, prevede anche una spalmata di kajmak, il saporito formaggio fresco ( vi posso assicurare che è qualcosa di divino )
Sempre tra i piatti alla griglia ci sono i Leskovački uštipci che prendono il nome dalla città di Leskovac nella Serbia meridionale e sono polpette speziate di carne ripiene di formaggio e pancetta. Interessanti, infine, sono le salsicce (Kobasice) che si possono trovare nella variante affumicata.Un altro piatto serbo diffuso nei Balcani è il Duveč, il cui nome deriva dal sostantivo turco guvec (casseruola). Qui la carne e le verdure si mescolano al riso dando vita ad un sostanzioso piatto unico. La dominazione turca ha lasciato la tradizione orientale di arrotolare intorno ad una foglia di verdura un ripieno: la Sarma è il piatto più conosciuto e diffuso.Si tratta di un involtino di foglie di verze lessate con un ripieno di carne macinata e riso più altre spezie. Molto simile alla sarma è la Punjena paprika (peperone ripieno) che ha al suo interno carne, riso, spezie, ma anche, nelle varianti più ricche pomodoro e uova.Tra i prosciutti si distinguono la zlatiborska govedja pršuta di colore rosso scuro e dal sapore affumicato e il njegoški pršut.
Tra i dolci d'impronta mediorientale il più diffuso è la Baklava costituito da più strati di pasta fillo, uniti da burro fuso e da un ripieno di pistacchi e noci macinate( la ricetta la trovate nel mio blog ) Molto popolari sono le Palacinke (crepes dolci) che hanno diversi ripieni tra cui quello di marmellata e di cioccolata. Nonostante le numerose declinazioni, le più apprezzate rimangono le Palacinke sa orasima (crepes alle noci)
Tra i superalcolici a detenere il primato, in Serbia, è la Rakija, distillato di frutta che nella fermentazione acquista un'importante gradazione alcolica. La rakija in combinazione con la frutta distillata acquista nomi differenti: la più conosciuta è la Sljivovica ottenuta dalle prugne e diffusa in tutti i Balcani.
Dal sapore più fruttato è la Kajsijevaca ricavata dalle albicocche, mentre più morbide sono la Viljmovka o Kruskovaca ottenuta dalle pere e la Jabukovaca dalle mele.

La zona della città maggiormente visitata è quella centrale, in particolare la municipalità di Stari Grad, che è meta di turismo per la presenza di edifici storici e spazi culturali quali musei e sedi di mostre.

I luoghi più famosi sono oltre la già citata via Skadarlija, la Piazza della Repubblica su cui si affacciano il Museo nazionale e il Teatro Nazionale, la via Knez Mihailova,dove ci sono quasi tutti i più famosi negozi, le Fafane o caffetterie dove turisti e non si pfermano per un caffè, per mangiare una fetta di torta, per leggere un libro e per connettersi ad internet visto che in molto c'è la Wi.Fi gratuita .Alla fine del viale c'è  il parco Kalemegdan.

Il Kalemegdan si trova alla sommità di una collina di 125,5 metri di altezza, che digrada ripida verso la confluenza del fiume Sava nel Danubio, di fronte alla Grande Isola della guerra e in maniera più dolce verso il centro città.Il nome deriva dal turco, e significa fortezza della battaglia (kale: fortezza, meydan: battaglia), anche se identifica solamente il parco che circonda la fortezza, creato nello spazio pianeggiante dove si svolgevano gli assedi contro la città e le battaglie in campo aperto.
Troviamo poi la zona di Terazije con la Piazza Nikola Pasić su cui sorge il Parlamento e, oltre il Parco dei Pionieri, il Palazzo Vecchio e il Palazzo Nuovo. Ad di fuori del distretto della città vecchia c'è il quartiere di Zemun, noto per la sua Torre del millennio, il parco Topčider e la Kuća Cveća (il mausoleo del Maresciallo Tito), nella municipalità di Savski Venac.
Il punto più elevato di Belgrado è il monte Avala a circa una mezz'ora d'auto dal centro città, su cui sorge il Monumento al Milite Ignoto e da cui si gode un bellissimo panorama della città. Se siete fortunati come noi, in inverno troverete una coltre di neve bellissima.
Alla confluenza tra la Sava e il Danubio sorgono due isole: la Grande isola della guerra e la Piccola isola della guerra che costituiscono un'oasi naturale protetta in cui vivono diverse specie di uccelli e pesci.
A Belgrado ci sono tantissime chiese. Principalmente ortodosse, ma troverete anche quelle di altre religioni.
La più famosa, visto che è anche la chiesa ortodossa più grande al mondo è San Sava. Bisogna assolutamente visitarla di giorno,ma di notte è qualcosa di meraviglioso vista l'imponenete illuminazione che le è dedicata.

Le altre più famose da vedere sono San Marco, San Michele Arcangelo e la Cattedrale di Cristo Re
Un posto da vedere che nelle guide di oggi non si trova è il nuovo ponte sulla Sava innaugurato proprio la notte del 31 Dicembre. Il nuovo ponte attraverso il fiume Sava è una delle costruzioni più grandi e più complesse di questo tipo nel mondo, e con la colonna centrale alta 200 metri e 80 cavi laterali dell’intera lunghezza di addirittura mille chilometri. Il ponte è lungo 964 e largo 45 metri, ha sei corsie, due corsie con le rotaie e due marciapiedi e piste ciclistiche.

In 3 giorni abbiamo cercato di vedere il più possibile. Una visita ( ma non perchè sono un bello spettacolo purtroppo) meritano i palazzi distrutti dagli americani con i bombardamenti. Si rimane  a bocca aperta pensare che in quelle case sono morte tante persone a che fine poi?? I palazzi purtroppo sono ancora così,abbandonanti al loro destino, in attesa di qualche sovvenzione per essere ristrutturati. Chissà quanto tempo dovrà passare.

Sono stata anche fortunata visto che mio marito è per metà serbo dato che la mamma è proprio di Belgrado. Nel nostro tour ci hanno accompagnato degli amici cari che c'hanno fatto scoprire angoli della città poco battuti dai turisti e davvero affascinati. La nostra ultima cena si è svolta in un ristorantino in periferia chimato Dacia, per chi verrà in questa città deve assolutamente farci un salto.

Sicuramente ci sarà una prossima volta,magari in primavera o in estate dove i paesaggi assumono colori e profumi diversi.

A presto allora e Zdravo ( ciao )


































3 commenti:

Laura Argelati ha detto...

è sempre bello leggere un diario di viaggio, per chi come me è sempre pronto a partire! :)
grazie per questo racconto!
Laura

raissa79 ha detto...

Bellissimo resoconto, brava Vale! Non è ora che ci vediamo? Sono secoli!!!!
Valeria

Valeria ha detto...

Grazie Laura,sia del tuo commento,sia della visita da queste parti.
Vale...speriamo di vederci presto..davvero :)