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giovedì 30 dicembre 2010

Il mio 2010









IL MIO 2010
Un altro anno è volato via e mi sembra davvero ieri che brindavo all’arrivo del 2010 insieme a mio marito e con degli amici cari e tenevo in braccio il loro bimbo di appena 3 mesi.Ora ha più di un anno,mi chiama zia e mi corre incontro mandandomi degli enormi baci.
Il mio 2010 è stato un anno movimentato. Ho cambiato 2 lavori in pochissimo tempo,e spero di aver fatto ora,la scelta giusta,anche se ho rivoluzionato quello per cui avevo speso fatica e sudore fino pochi mesi prima. Quindi nuove persone,nuove cosa da raccontare,nuove emozioni e discrete soddisfazioni.
Ho ritrovato amici persi,un po’ perché la vita ci porta a fare inevitabilmente scelte diverse,un po’ perché ogni tanto è bello perdersi per poi ritrovarsi e scoprire quanto ancora c’è da raccontare.Chi invece si è perso per strada e non ha saputo apprezzare la mia schiettezza e la mia lealtà,non sa cos’ ha buttato via.Ho tanti difetti ma credo di essere una persona sincera e leale sulla quale si può fare affidamento e non dico mai nulla a vanvera…in questo caso,mi dispiace per voi…
Ho dato sfogo alla mia passione,la cucina,ed in particolar modo la pasticceria.Ho fatto un grosso respiro e a metà di quest’anno ho cominciato questa nuova avventura frequentando corsi su corsi e scoprendo che c’è davvero un mondo dietro una semplice ricetta. Questo mi sta dando delle belle soddisfazioni e riempie il mio tempo.Mi aiuta nei momenti in cui mi sento giù anche senza motivo…e riempie le pance dei miei amici degustatori.
Ho sorriso e spesso pianto.Ma so che bisogna sempre pensare positivo e vedere la vita colorata di rosa e non di nero,anche perché i sacrifici di oggi, sono i benefici di domani.
Ho avuto la possibilità di conoscere un paese nuovo. In tanti anni non ero mai stata in Grecia e ci voleva proprio questo 2010 per farmi fare questo viaggio. Posto magico,con colori,profumi, e persone splendide.Quando voglio un po’ di pace,chiudo gli occhi e penso alla mia caletta a Rodi e tutto acquista un altro sapore.
Ho la fortuna di sapere cos’è l’amore ogni giorno,quello con la A maiuscola,fatto di complicità,passione,sorrisi,amicizia,e non c’è momento in cui non dico grazie per questo.
Ho fatto parecchi sbagli,e altri ne farò,ma bisogna sempre avere l’umiltà di riconoscere i propri errori e non avere la presunzione di essere infallibili.
Non farò propositi per il nuovo anno sulla linea,l’aspetto fisico,sulla continuità di andare o meno in palestra,su quante sigarette fumerò o se smetterò,su quante parolacce usciranno dalla mia bocca e se sarò una persona migliore. Sarò sempre e comunque la Valeria che tutti conoscono e che in questi anni hanno amato o odiato,cercherò di essere sempre me stessa ed è la cosa che mi ha sempre premiato. Una cosa la posso dire sarò forse più testarda che mai,cercherò di ottenere quello che cerco da tempo…ce la metterò tutta…………..e quello che chiedo è solo un piccolo aiutino da lassù…ma piccolo piccolo…

Un bellissimo 2011 a tutti voi

“Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.”John Lennon

domenica 26 dicembre 2010

Natale in dolcezza

Prima di tutto: BUON NATALE anche se oggi è il 26...ma gli auguri non fanno mai male.

Quest'anno mi sono davvero sbizzarrita nella preparazione di dolci,dolcetti e dolcini...e non ho tralasciato neanche il salato.

Cominciamo con i pezzi forti...la torta per la vigilia e quella per il pranzo del 25

LA TORTA DELLA VIGILIA : CHEESECAKE RICOTTA E CIOCCOLATO

INGREDIENTI PER UNA TORTA DI 26 DI DIAMETRO

280 gr. biscotti secchi al cioccolato| 3 cucchiai cacao in polvere | 170 gr. burro | 2 cucchiai zucchero di canna | 500 gr. ricotta fresca | 4 uova | 150 gr. zucchero | 100 gr. cioccolato fondente

Per prima cosa bisogna fare la base, quindi sbriciolate i biscotti, metteteli in una terrina insieme al burro, ai tre cucchiai di cacao e due di zucchero di canna e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Stendetelo in una tortiera con lo stampo a cerniera.
Per la farcitura:In una terrina amalgamate la ricotta, con lo zucchero e le uova. Quando sarà tutto ben amalgamato dividete il composto in due metà. In una delle due dovrete aggiungere il cioccolato sciolto a bagnomaria.
Versate il composto al cioccolato sopra la base e stendetelo con un cucchiaio di legno, sopra a questo mettete l'altra metà dell'impasto, ovvero la crema bianca.
Ora mettete la torta al forno e cuocete per circa 50 minuti a 180° tenendo all'interno un recipiente con dell'acqua.
Sfornate, lasciate raffreddare e poi mettetela nel frigorifero per un paio d'ore prima di mangiarla.Una volta raffreddata potete procedere con la decorazione e qui entra in gioco la vostra fantasia. io mi sono ispirata ad una scacchiera e ho preparato una glassa di cioccolato fondente. Ho prima fatto la griglia e poi ho colorato in modo alternato gli spazi. Devo dire che senza la mia mitica siringa per il cioccolato non ci sarei mai riuscita
E questo è il risultato









LA TORTA DEL PRANZO DI NATALE: PAN DI SPAGNA RIPIENO DI CREMA AL MASCARPONE E CAFFE' CON GLASSA DI CIOCCOLATO FONDENTE

Sembra laboriosa,ma alla fine se ci si organizza per tempo non lo è affatto. Io mi sono preparata il PdS il giorno prima e l'ho tenuto ben chiuso in un posto lontano da fonti di calore. Preparatelo con la ricetta che conoscete,mi raccomando però fatelo bello soffice.

Per la crema al mascarpone e caffè:

2 cucchiai di caffè solubile - 250 gr di mascarpone-4 tuorli d'uova-100 gr di zucchero

Separate i tuorli dagli albumi e mettete i primi in una ciotola con lo zucchero e con un frullatore elettrico montateli fino a che non saranno ben gonfi e spumosi.Aggiungete sempre sbattendo,il caffè solubile ( se amate il sapore deciso del caffè potete aggiungerne un altro cucchiaio) e infine il mascarpone e continuate a lavorarlo con il frullatore fino a che gli ingredienti non si saranno ben amalgamati.A questo punto riponete la crema in un contenitore con tappo ermetico e lasciatela riposare per almeno un paio d'ore in frigo. Il tempo di posa servirà a farla addensare un po' di più.

Prendiamo il nostro PdS dividiamolo in 3 dischi e procediamo con il montaggio della torta. Vi consiglio di usare un cerchio apribile in modo da ottenere un lavoro più preciso.
Mettiamo il primo disco di PdS all'interno del cerchio e bagnamolo con un composto di acqua e caffè amaro,o se volete acqua e zucchero,caffè e latte,o se amate i sapori forti liquore al caffè diluito con dell'acqua...L'importante è che venga bagnato molto bene.Dopo di ciò mettiamo un bel po' di crema e con il dorso di un cucchiaio stendiamola bene sul disco,ripetiamo l'operazione con l'altro disco di PdS e terminiamo con l'ultimo disco imbevuto di bagna e cosparso di crema.
A questo punto togliamo il cerchio e stendiamo la crema anche intorno alla torta.
Procediamo con la glassatura.Mettiamo la torta su una griglia e facciamo colare il cioccolato aiutandoci con una spatola coprendo bene anche i bordi.
Aspettiamo che la glassa si asciughi e procediamo con decorare la torta con quello che ci piace di più.In questo caso ho fatto una scritta con una glassa bianca.
Lasciatela in frigo almeno un paio d'ore prima di servirla.
E questo è il risultato:

lunedì 20 dicembre 2010

Non solo per Natale: Cantuccini e Tozzetti morbidi










Si assaporano tutto l'anno,ma durante le festività natalizie se ne fa un largo uso accompagnati da un ottimo bicchiere di Vin Santo.
I cantucci sono un classico della tradizione toscana e sono ricavati da un filoncino che ha una doppia cottura,al loro interno esclusivamente mandorle tostate.
Stesso procedimento per i tozzetti,ma in questo caso si può dar spazio alla fantasia per la farcia. In questo caso ho optato per gocce di cioccolato fondente e pinoli,si possonno aggiungere nocciole intere o leggermente tritate o fare un mix di frutta secca sempre parzialmente tritata.

Cantucci ( dose per circa 50 cantucci)

30 gr di burro
1 pizzico di sale
400 gr di farina 00
1 uovo intero + 2 tuorli
190 gr di mandorle non spellate
280 gr di zucchero semolato

Per spennellare 1 uovo intero

Accendere il forno a 190° e tostare per circa 3/4 minuti le mandorle,toglierle dal forno e farle freddare
Nella ciotola di una planetaria mettere l'uovo intero con i 2 tuorli il pizzico di sale e lo zucchero. Far montare bene fino a che non diventa un composto chiaro e spumoso.Aggiungere il burro fuso o a temperatura ambiente (sui 20°) e mescolare bene,aggiungere la farina setacciata con un pizzico di lievito per dolci (non troppo) e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Una volta ottenuto un composto bricioloso e morbido aggiungere le mandorle. Trasferite il tutto su una spianatoia infarinata e ricavatene una palla. Suddividete l'impasto in filoncini (più filoncini fate più piccoli saranno i cantucci).Trasferite i filoncini su una placca da forno coperta con la carta forno,spennellateli con l'uovo intero leggermente sbattuto e fate cuocere per 20' a 190°. Trascorso il tempo estraete i filoncini e lasciateli leggermente freddare,tagliateli poi diagonalmente (circa 1 cm di spessore)Disporre nuovamente i cantucci sulla placca del forno e infornare per altri 15' a 170° in modo da biscottarli per benino.
Servire i cantucci ben freddi

Tozzetti morbidi (dose per circa 1,2 kg di biscotti)

150 gr burro cremoso (a 20°)
300 gr di zucchero a velo
buccia di limone grattata
1/2 bacca di vaniglia
sale
170 gr di uova intere
gocce di cioccolato fondente
pinoli
450 gr di farina 00
8 gr di lievito per dolci

Lavorare con la frusta il burro morbido con lo zucchero,la buccia del limone,la vaniglia e il sale fino ad ottenere un composto molto spumoso.
unire le uova a filo (leggermente sbattute) quindi le gocce di cioccolato e i pinoli,infine la farina setacciata con il lievito.Formare dei filoncini su una teglia coperta di carta forno,spennellarli con un uovo leggermente sbattuto e un pizzico di zucchero di canna e infornare sui 170°/180° (forno statico) per 20 minuti circa.
Freddare,tagliare i tozzetti e infornare nuovamente a 180° per pochi minuti

sabato 18 dicembre 2010

Un pò di Francia nella mia cucina : La soupe gratinée à l'oignon ( zuppa di cipolle )


E' un pò di tempo che volevo sperimentare la ricetta della zuppa di cipolle che ho preso da un libro di ricette francese e quindi davvero attendibile.
Questa zuppa è un piatto davvero povero che si può fare tutto l'anno,ma con il freddo di questi giorni è molto adatta.
Mio marito ne è un estimatore e devo dire che oggi mi ha dato una grande soddisfazione,forse è stata la fortuna della principiante???

Le dosi sono per circa 4 zuppe

500 gr di cipolle bianche
30 gr di farina
1 1/2 lt di brodo di pollo o di manzo
sale,pepe
250 gr formaggio grattuggiato tipo emmenthal
pane (preferibilmente baguette)
burro


Preparate il brodo.Tagliate a fette tutte le cipolle ( vi farete un bel pianto ma ne varrà la pena),in una casseruola capiente fate sciogliere circa 50 gr di burro e gettatevi le cipolle,fatele saltare (e non bruciare) fino a che saranno leggermente dorate.
A questo punto fate cadere la farina setacciata e aggiungete il brodo che avevate preparato prima. Fate cuocere per almeno 30/40 minuti a fuoco bassissimo,assaggiate e regolate di sale e di pepe.
Nel frattempo accendete il forno a 250° con la funzione grill e metteteci per qualche istante il pane tagliato a fettine non troppo spesse e lasciatelo dorare.
Prendete delle scodelle che possono andare in forno e adagiate sul fondo delle fettine di pane ( regolatevi a seconda della grandezza della ciotola),cospargetele con un pò di formaggio grattuggiato,versateci sopra la zuppa di cipolle (non troppa),nuovamente qualche fettina di pane altro formaggio la rimanente zuppa e terminate con il formaggio grattuggiato.
A questo punto mettetele sotto il grill del forno ( o se avete la salamandra) e lasciate che si formi la crosticina al formaggio ( più o meno 5 minuti)
A questo punto tiratele fuori dal forno e servitele ben calde

Bon appétit

sabato 11 dicembre 2010

Ciambelline al vino e all'anice










Comincio questo post ringraziando Giulia senza di lei e la sua preziosa ricettina oggi non avrei fatto le mie amate ciambelline al vino.
Girando sul web e sfogliando i miei vari e innumerevoli libri di ricette non avevo trovato un'indicazione valida per questi biscottini buonissimi per tante occasioni.
Così oggi mi sono armata di pazienza e ho seguito alla lettera i passi della ricetta

Ingredienti per circa 50 ciambelline (poi dipende da quanto grandi le volete fare,io le amo piccoline)

400 gr. farina 00
100 gr. fecola
30 gr. olio evo
80 gr. olio di semi di arachide
130 gr. vino bianco (l'originale ne prevede 100/110 gr.)
150 gr. zucchero ( forse la prossima volta ne metterò qualche gr in più,ma è del tutto personale)
6 gr. ammoniaca o lievito per dolci (l'originale dice un cucchiaino)
pizzico di sale
zucchero di canna (e semi di anice pestato, facoltativi) per la superficie.

Setacciare le farine ed il lievito e miscelare tutti gli ingredienti insieme. Formare dei filoncini da ricoprire con la miscela di zucchero di canna e semi di anice, adagiare sulla teglia ricoperta di carta da forno e cuocere a 170° per circa 30 minuti
Io ho usato la teglia forata coperta di carta da forno.La uso perchè secondo me i biscotti vengono molto più soffici e non si rischia di scurirli troppo alla base.
C'è chi usa il tappetino di silicone e chi usa la tradizionale leccarda nera del forno.Fate come meglio credete

E ora mi prendo un buon the e mi mangio una cimbellina

Castagnaccio Toscano


Adoro questo dolce,anche se molti non lo considerano tale per via dell'olio e del rosmarino,ma ha accompagnato tutta la mia infanzia,adolescenza e il mio presente.
La ricetta che ho è senza troppe pretese. Con il tempo ho aggiunto anche le noci, cosa che in Toscana non si fa,ma solo per gusto personale.

Un pò di storia del castagnaccio: Secondo quanto si legge nel "Commentario delle più notabili et mostruose cose d'Italia e di altri luoghi", di Ortensio Landi (Venetia, 1553), l'inventore del castagnaccio pare sia stato un certo Pilade da Lucca, che fu "il primo che facesse castagnazzi e di questo ne riportò loda".

Una romantica leggenda narra che le foglioline di rosmarino utilizzate per profumare il castagnaccio, costituissero un potente elisir d’amore e che il giovane che avesse mangiato il dolce offertogli da una ragazza, si sarebbe subito innamorato di lei e l’avrebbe chiesta in sposa.

Ingredienti:

500 gr di farina di castagne
700 ml di acqua a temperatura ambiente
100 gr di uvetta
80 gr di pinoli
50 gr di gherigli di noce
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 pizzico di sale
rametti di rosmarino freschissimi

Mettete l'uvetta a mollo in acqua tiepida per farla rinvenire e procedete poi setacciando la farina in un contenitore capiente dai bordi alti. Dopo aver aggiunto un generoso pizzico di sale, versate poco per volta nella farina di castagne l’acqua, mescolando il tutto con una frusta fino ad ottenere una pastella ben amalgamata e molto morbida.
A questo punto, strizzate e asciugate l’uvetta molto bene e aggiungetela all’impasto, assieme ai pinoli e alle noci leggermente tritate(tenetene da parte un piccolo quantitativo di questi tre ingredienti che vi servirà per cospargere la superficie del castagnaccio prima di infornarlo).Ponete in una teglia bassa, del diametro di 28/30 cm, l'olio (ma non tutto) quindi spennellatela per bene; versatevi poi l'impasto che dovrebbe arrivare a raggiungere 1 cm di altezza circa. Cospargete il castagnaccio con gli ingredienti messi da parte e con gli aghi di rosmarino freschissimi, poi versateci sopra a filo altri due cucchiai di olio. Infornate per 30minuti a 200° fino a che si sarà formata una bella crosticina tutta crepata e la frutta secca abbia preso un bel colore dorato.

Accompagnamento ideale del castagnaccio sono il vino novello, o vini dolci come il vin santo

mercoledì 8 dicembre 2010

Nell'aria c'è profumo di Natale.... I Gingerbread



Non c'è niente da fare,preparare questi biscottini natalizi mette davvero di buon umore.Sarà per il profumo delle spezie,sarà perchè decorarli è divertente,sarà perchè regalarli agli amici è una gioia o appenderli all'albero di Natale rende l'atmosfera di casa più calda.
In questa giornata di festa mi sono messa all'opera ed ecco il risultato
Di ricette in giro ce ne sono tante,quella che considero la migliore dopo un pò di esperimenti, è quella che ho trovato su un sito di cucina.
La ricopio

Le dosi sono per circa 40 omini ma poi dipende dalla grandezza delle formine che avete

420 g farina 00
100 g zucchero
120 g burro morbido
160 ml melassa (o miele)
1 uovo grande
3/4 cucchiaino bicarbonato di sodio
2 cucchiaini zenzero macinato
1 cucchiaino cannella macinata
1/4 cucchiaino noce moscata macinata
1/4 cucchiaino chiodi di garofano macinati

per la decorazione
200 g zucchero a velo
1 albume
coloranti alimentari
codette colorate,piccoli smarties


Mescolare bene la farina con le spezie, il bicarbonato e il sale.
Lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere l'uovo e la melassa continuando a lavorare. Unire il miscuglio di farina un po' alla volta. Si otterrà un impasto molto morbido (come una frolla montata).
Dividere il composto in due parti, avvolgere ciascuna di esse con la pellicola trasparente e mettere a riposare in frigo per almeno 5-6 ore (meglio ancora prepararlo il giorno precedente).

Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Prendere dal frigo una porzione di pasta per volta. Con il mattarello stendere una sfoglia di 4-5 mm di spessore e con le formine ritagliare i biscotti. Eventualmente, con uno stecchino, praticare un forellino per far passare il filo per appendere i biscotti all'albero di Natale.
Il foro deve essere piuttosto largo perche' in cottura tendera' a chiudersi.
Porli su una teglia ricoperta di carta forno, un po' distanziati.
Cuocere in forno per circa 10 minuti. I biscotti sono cotti quando non sono piu' troppo morbidi e i bordi tendono a scurire.

Sfornare subito e lasciarli raffreddare sulla placca per un paio di minuti. Quando sono induriti abbastanza da poterli maneggiare, metterli a raffreddare su una gratella.

Una volta freddi decorarli a piacere con la glassa.

Per la glassa:

In una ciotola setacciare lo zucchero a velo.

Da parte, sbattere un po' l'albume per renderlo meno viscoso in modo da poterlo dosare piu' facilmente.

Aggiungerlo allo zucchero poco alla volta mescolando con un cucchiaio o una piccola frusta.
Non aggiungere altro albume, finche' il precedente non sia stato perfettamente assorbito, altrimenti sara' difficile regolare la consistenza della glassa.
Fermarsi alla consistenza desiderata: per glassare un dolce occorrera' una glassa piu' fluida che per fare disegni.

Colorare quindi con il colore desiderato. Se si usano i colori liquidi, potra' essere necessario aggiungere zucchero per riportare il composto alla consistenza voluta.

Usare subito perche' secca velocemente. Durante l'esecuzione della decorazione, coprire la ciotola con pellicola per evitare che la glassa solidifichi.

sabato 4 dicembre 2010

I biscotti natalizi inglesi Lemon Meltaways


Avevo sentito parlare di questi biscotti da una mia collega al corso di pasticceria così mi sono messa alla ricerca di una ricetta e ho trovato questa e devo assicurarvi che il risultato è davvero eccellente.Si sciolgono in bocca e,ahimè per la linea,uno tira l'altro.
Sono semplici da fare e cosa importante NON contengono uova quindi si possono fare e regalare a quelle persone che soffrono di questa intolleranza.Inoltre sono adatti ai bambini per la colazione o per la merenda del pomeriggio

La dose è per c.a. 40 biscotti

160 gr. burro
100 gr. zucchero a velo
scorza grattugiata di due limoni
2 cucchiai succo di limone
250 gr. farina
20 gr. maizena
1 pizzico sale
vanillina
q.b. zucchero a velo vanigliato

Lavorare il burro ammorbidito con lo zucchero, aggiungere la scorza grattugiata dei limoni, il loro succo, ed un pizzico di sale.
Setacciare la farina con la maizena ed aggiungerle al burro.
Lavorare bene l'impasto, ottenere dei rotoli che abbiano un diametro di 3 cm e conservarli in frigo coperti da pellicola per una notte intera.
Tirare fuori dal frigo i rotoli e tagliarli a fette con uno spessore di 1,5 cm.
Fare cuocere in forno a 180 C° per circa 15 minuti. Tirare fuori dal forno e spolverarli con abbondante zucchero a velo

Mi raccomando, il riposo in frigo è d’obbligo per ottenere dei biscotti che non si sformino in cottura, data l’elevata quantità di burro prevista nella ricetta

Biscotti alle nocciole



Ho sempre amato il sapore dei baci di dama e questi biscotti seguono lo stesso procedimento.Due dischi di pasta tenuti insieme da una crema al cioccolato fondente e poi decorati a piacere.In più,rispetto ai baci di dama, ci sono le nocciole tritate finemente che conferiscono un sapore tutto speciale.
Con questa ricetta si può dar spazio alla creatività. Si può dare la forma che si preferisce. Piccoli,proprio come i baci di dama adatti ad un the con le amiche o destinati come piccola pasticceria con un buon caffè. E' possibile poi farli più grandi per la merenda dei bambini e non solo...ve lo assicuro.Vi ho inserito infatti la foto di entrambe le forme che ho fatto
Passiamo agli ingredienti che sono sufficienti per circa 15 biscotti grandi e almeno 60 piccolini come i baci

300 gr. farina
100 gr. zucchero
160 gr. nocciole
270 gr. burro
1 bustina vanillina
q.b. sale
per farcitura e decorazione: 300 gr di cioccolato fondente

Il tempo di preparazione di questi biscotti è di circa 2 ore e 1/2 compreso il tempo di posa in frigo


In una terrina amalgamate lo zucchero insieme al burro fino a che otterrete un composto spumoso e liscio. Aggiungete un pò alla volta la farina setacciata.
Incorporate la vanillina e un pizzico di sale. Prendete le nocciole e tritatele finemente poi aggiungetele all'impasto.
Ora dividete il composto in due parti uguali, formate due palline di pasta, coprite e lasciate riposare per un'ora e 1/2 in frigo quindi stendete entrambe le parti in sfoglie di circa tre millimetri di spessore. Il composto,anche se è stato un bel pò in frigo,non sarà molto solido in quanto c'è parecchio burro.Vi consiglio di stenderlo con le mani magari sopra ad un tappetino di silicone cosi' scivolerà meglio.
Da ogni foglio ricavate dei cerchietti tutti delle stesse dimensioni, potete utilizzare un stampino rotondo. Come vi dicevo prima potete comunque dare la forma che preferite
Prendete una teglia, foderatela di carta da forno e ponetevi sopra i dischetti. Infornate per 10/15 minuti a forno preriscaldato a 180°C poi togliete e lasciate intiepidire. Non preoccupatevi che non saranno molto duri,è normale.Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria poi spalmatelo su metà dei biscotti.
Ora mettete l'altra metà dei biscotti sopra a quelli guarniti con il cioccolato in modo da accoppiarli, poi decorateli con il cioccolato rimanente, lasciate raffreddare e indurire poi servite. Se non li consumate subito conservateli in una scatola ermetica

domenica 28 novembre 2010

Creme brulè al caffè


A molti potrà sembrare un dolce banale e di poco conto. Per me invece non lo è affatto.Mi è capitato di averlo assaggiato in diversi posti e non ho mai trovato quello che stavo cercando. O era troppo densa,o era troppo liquida,oppure,peggio ancora, granulosa e quindi da buttare.
Durante il corso di pasticceria, che ho seguito la primavera scorsa, ho implorato il mio maesto (nonchè chef di uno dei più famosi ristoranti al mondo,La Pergola dei Cavalieri Hilton) di darmi una ricetta valida per questo dolce amatissimo da mio marito.
La settimana scorsa ho cominciato il corso di perfezionamento e lo chef mi ha fatto la soprpesa di inserire,tra le tante del corso,anche la mia amata creme brulè..con una piccola variante,al caffè...perchè bisogna sempre distinguersi.

Credo che la prova sia stata abbondantemente superata e mio marito ha gradito tantissimo.

La ricetta è semplicicssima,bisogna solo avere un pò di pazienza nella fase di cottura in forno in quanto è una cottura molto lenta e a temperatura bassa.

Dosi per 4 cocottine di ceramica

6 tuorli
187 gr di latte
325 gr di panna
75 gr di zucchero
1/2 bacca di vaniglia
1 scorza di limone
75 gr di chicchi di caffè

Far bollire il latte,la panna,la scorza del limone (che servirà a togliere un pò di sapore dei tuorli) e la vaniglia.
Una volta che i liquidi saranno arrivati a bollore,togliere dal fuoco e versare i chicchi di caffè leggermente pestati.Coprire il tegame e lasciare in infusione per almeno 15 minuti. Filtrare bene il tutto.
Nel frattempo amalgamare molto bene i tuorli con lo zucchero,aggiungere i liquidi filtrati e mescolare molto bene
Versare nelle cocottine(se sulla superficie c'è della schiuma,bisogna toglierla delicatamente) e cuocere a bagnomaria per almeno 35' ad una temperatura di 90/100°Accertarsi che la crema si sia solidificata bene
Lasciare raffreddare,e conservare in frigo fino all'utilizzo
Al momento di servire,cospargere con dello zucchero di canna e bruciare con un cannello da pasticceria.

Buon appetito

venerdì 19 novembre 2010

I Canestrelli


Il canestrello è un dolce molto sottile, fragile e che presenta forme irregolari dovute alla sua preparazione. Gli ingredienti base del canestrello sono la farina, il burro, le uova e lo zucchero. A seconda delle zone di produzione e delle preferenze, possono inoltre essere aggiunti vaniglia, cacao, nocciola, limone, arancia, caffè, menta, cocco, pistacchio, noce moscata, chiodi di garofano, rum, vino bianco, vino rosso, marsala, latte.
Personalmente io amo quelli classici e di questi vi posto la ricetta:
Le dosi indicate sono per circa 20 canestrelli:

180 gr di farina
100 g di burro
60 g di zucchero semolato
1 tuorlo
un pizzico di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
zucchero a vel
1 pizzico di sale


Versare la farina,precedentemente setacciata,sul piano di lavoro e fare la fontana.Unire lo zucchero,il tuorlo,1 pizzico di sale,la vanillina il lievito setacciato e il burro freddo a dadini.Lavorare rapidamente tutti gli ingredienti prima con la punta delle dita poi con le mani fino ad ottenere una pasta omogenea.
Formare una palla avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Stendere la pasta ad uno spessore di 1/2 cm e ricavare i biscotti con l'apposito tagliapasta a fiore forato (se non lo possedete usate quello che più vi piace...l'importante è la sostanza)
Trasferite i biscotti ottenuti su di una teglia rivestita di carta da forno e infornateli a 180° per 10/15 min facendo attenzione che non si scuriscano.
Una volta estratti cospargeteli di zucchero a velo e lasciateli freddare

Accompagnano benissimo un the nelle fredde giornate invernali,sono piacevolissimi la mattina a colazione e per chi volesse osare un pò di più si possono accompagnare ad una salsa allo zabaione e caffè

Ricetta per la salsa

2 tuorli
4 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di caffè espresso

Mettere i tuorli in una bastardella o in una ciotola insieme allo zucchero,sbatterli con le fruste elettriche finché diventano chiari e spumosi. A questo punto incorporate lentamente il caffè.Trasferite il recipiente in un bagnomaria in leggera ebollizione e continuate a sbattere fino ad ottenere una crema gonfia e vellutata.Togliere lo zabaione dal bagnomaria,versarlo in 4 tazze e servirlo ovviamente con i canestrelli

Buona golosità a tutti

domenica 7 novembre 2010

Crostata con crema fredda di burro al cioccolato kinder


Avendo in casa una scorta inenarrabile di barrette kinder e kinder maxi, vista la golosità ai massimi livelli di mio marito,mi sono detta,ma perchè non utilizzarlo per qualche dolcetto?
Questa mattina mi ero avvantaggiata prepaparando la pasta frolla con la ricetta che ho imparato al corso di pasticceria(voi usate quella che preferite)
Nel pomeriggio l'ho cotta con una bella manciata di fagioli sul fondo in modo da creare la scatola e nel frattempo mi sono dedicata alla preparazione della crema fredda.
Io ho usato una teglia da 22 cm di diametro e mi sono serviti circa 350 gr di pasta frolla.
Ingredienti per la crema (la dose che vi segnalo è per una tortiera da 28 cm,io l'ho dimezzata avendo la tortiera più piccola)

250 gr di burro freschissimo;
250 gr di cioccolato Kinder (può essere tranquillamente sostituito con il cioccolato che preferite);
150 gr di zucchero a velo;
3 tuorli

Mettete a sciogliere a bagnomaria(o nel microonde) il cioccolato fintanto che diventa una crema liscia e setosa
Mettete in una ciotola il burro ammorbidito con metà dello zucchero a velo e con uno sbattitore elettrico fatelo diventare gonfio,liscio ed omogeneo.
In un'altra ciotola sbattete, sempre con le frute elettriche, i tuorli con il restante zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
A questo punto unite i due composti e amalgamateli bene ottenendo una crema liscia.Unite poi il cioccolato intepidito e mescolate bene.
Se non la usate subito riponetela in frigorifero.
Può essere usata per riempire bombe,farcire cornetti,torte,crostate e piccola pasticceria.
Nel caso della crostata io ho preso un sac à poche con bocchetta stellata molto larga e l'ho riempita. Ho completato il dolce con delle gocce di glassa di cioccolato bianco sui bordi.
Conservare in frigorifero

mercoledì 3 novembre 2010

Biscotti speziati con cioccolato e mandorle


Oramai è un bel pò che navigo sul sito di GialloZafferano e spesso trovo delle ricettine niente male e così quando sono un pò giù mi rifugio nella mia cucina e mi lascio conquistare dal profumino che esce dal forno.
Questa volta ho voluto sperimentare questi biscottini.Assomigliano tantissimo agli amaretti morbidi e a mio avviso sono molto indicati per il prossimo Natale.
Non contengono farina ma solo burro,mandorle,cioccolato fondente spezie e albume d'uovo e sono velocissimi da fare.

Ecco gli ingredienti per circa 30 biscottini:

Cannella in polvere 1 cucchiaino
Chiodi di garofano in polvere 1/2 cucchiaino
Cioccolato fondente 120 gr
Mandorle 120 gr
Sale1 pizzico
Uova
1 albume
Zucchero 120 gr

Tritate le mandorle finemente e grattugiate il cioccolato, poi poneteli in una ciotola insieme alle spezie.
Montate a neve fermissima l’albume insieme ad un pizzico di sale, poi aggiungete lo zucchero un cucchiaio alla volta, sempre sbattendo con lo sbattitore elettrico.
Unite il composto di albume agli altri ingredienti e mescolate fino a che gli ingredienti saranno ben amalgamati: dovrà risultare un composto piuttosto duro.

Accendete il forno a 100°.

Con l’impasto ottenuto, formate delle palline della dimensione di una noce; per evitare che durante questa operazione il composto si attacchi ai palmi delle mani, bagnateli con dell’acqua fredda
Disponete le palline (ne otterrete circa 20) su di una teglia foderata con carta forno, distanziandole tra loro di circa 3-4 cm, ed infornatele per circa 30 minuti a 100° (non appena la superficie dei biscotti inizierà a creparsi e indurirsi).
Trascorso il tempo necessario sfornate i biscotti e lasciateli raffreddare, dopodiché conservateli in una scatola di latta

martedì 2 novembre 2010

The Rabbit Hole


Becca (Nicole Kidman) e Howie Corbett (Aaron Eckhart) sono una coppia felicemente sposata.La loro vita perfetta nella loro casa perfetta,con dei lavori perfetti cambia all'improvviso quando il figlio Danny rimane vittima in un incidente.Lei, è un ex donna in carriera trasformatasi in casalinga, che cerca di dare un senso alla propria esistenza comportandosi da perfetta donna di casa,occupandosi dell'immenso giardino e sfornando torte a più non posso,circondata da amici surreali e familiari alquanto bizzarri e pieni di problemi.La sua perfetta esistenza,dopo 8 mesi dalla perdita del figlio,viene sconvolta dall'incontro con Jason il ragazzo che involontariamente ha ucciso il suo bambino.L'ossessione di Becca per Jason la distrae dal ricordo di Danny, mentre Howie si immerge nel passato, cercando rifugio negli estranei che gli offrono ciò che Becca è incapace di dare. Entrambi fuggono dai loro sentimenti.Solo in un'occasione accade qualcosa che li sblocca e che li porta a dire cose alle quali forse neanche loro credevano.
Saranno quelle parole o una notte trascorsa in solitudine, che li porterà a rendersi conto che la vita,malgrado tutto,va avanti e che si è pronti a ricominciare se si ha fiducia nell'altro. Un dolore così immenso o divide le persone o le fortifica ancora di più.
Film davvero toccante.A molti potrebbe sembrare lento,invece è il ritmo giusto che si deve tenere per una storia così. Non ci sono colpi di scena o immagini da brivido.Qui si racconta solo una storia,una triste e dolorosa storia.
Attori immersi totalmente nella parte. Entrambi molto convincenti.Bel cast,bella la fotografia e la scelta della location,una bellissima casa americana con giardino,un lago,e serenità. Il luogo adatto per ricominciare

sabato 30 ottobre 2010

Torta di cioccolato bianco e cocco con granella di nocciole,glassata


Questa mattina mi sono ricordata di avere un pacco integro di noce di cocco grattuggiata. Siccome era tanto che non facevo un dolce con questo ingrediente,ho rispolverato una ricettina che ho usato spesso negli anni passati e ora,con un pò di esperienza in più,ho un tantinello modificato,anche per quello che riguarda la presentazione.
E' un dolce di facile preparazione e che non richiede doti di pasticceria elevata.

Ingredienti per una tortiera da 20/22 cm di diametro

150 gr di cioccolato bianco;
75 gr di burro;
2 uova;
1 bustina di vanillina;
120 gr di zucchero;
60 gr di noce di cocco grattuggiata;
75 gr di farina;
1 cucchiaino di lievito per dolci;
(a piacimento) nocciole tritate;

Per la glassa: cioccolato bianco,acqua bollente e zucchero a velo
Pe la decorazione;noce di cocco grattuggiata e granella di nocciole

Mettere in una ciotola il cioccolato bianco con il burro e farli sciogliere o a bagno maria o,se si preferisce, nel microonde.In un'altra ciotola mescolare bene con delle fruste elettriche le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo e leggermente spumoso. Aggiungere la vanillina,il cioccolato sciolto la noce di cocco e la farina con il lievito setacciati bene.Mescolare a lungo in modo che tutti gli ingredienti si uniscano tra di loro. A piacimento,all'impasto,si possono aggiungere delle nocciole tritate grossolanamente. L'importante è amalgamare bene il tutto.
Imburrare uno stampo da 20/22 cm di diametro e versate il composto.Infornare a 180° per 40'circa controllando la cottura con lo stecchino. Faccio presente che l'interno rimarrà un pò più morbido di una torta tradizionale, quindi non fatevi trarre in inganno,trascorso il tempo non è assolutamete cruda.
Una volta sfornata lasciatela raffreddare.
Nel frattempo preparate la glassa facendo sciogliere il cioccolato bianco o a bagno maria o nel forno a microonde aggiungete lo zucchero a velo e un pò di acqua bollente.Mescolate finchè non otterete un composto liscio ma non troppo liquido.Se fosse troppo liquido aggiungete dell'altro zucchero a velo e mescolate bene di nuovo.
A questo punto potete glasssare la torta. Ricopritela poi con granella di nocciole e ai lati con della noce di cocco grattuggiata.

venerdì 29 ottobre 2010

Per festeggiare Halloween un buon Tortino alla zucca e nocciole


Ingredienti:

600 gr di zucca;150 gr di zucchero;50 gr di mandorle;100 gr di granella di nocciole;1 bicchierino di grappa;1 limone;80 gr di farina 00;1 bustina di lievito per dolci;2 uova;pizzico di sale;burro

Tagliare la zucca a cubetti piccoli e cuocerla con una piccola noce di burro.Quando si sarà sfatta aggiugere lo zucchero,le mandorle tostate e pestate e la granella di nocciole.Mescolare il tutto e aggiungere la farina setacciata con il lievito.Amalgamare i turoli e successivamente gli albumi montati a neve ben ferma.Versare l'impasto nei pirottini e cuocere in forno a 170°/180° per circa 1h controllando la cottura con uno stecchino.
Lasciare raffreddare e spolverizzare con un pò di zucchero a velo.
Per chi è più creativo e una la pasta di zucchero o la tecnica MMF è carino decorarli con fantasia.
Buon Halloween a tutti

martedì 26 ottobre 2010

Muffins alle mele (ricetta di Anna Moroni da "La Prova del cuoco")


Per circa 12 muffins

260 gr di farina 00
1 cucchiaio di lievito per dolci
1 cucchiaino di sale
50 gr di zucchero (se non usate la granella di zucchero,o lo zucchero di canna aumentatelo a 90 gr)
1 cucchiaino di cannella
2 uova
180 gr di latte
4 cucchiai di burro fuso
3-4 mele

A piacere: granella di zucchero o zucchero di canna(facoltativo)

Procedimento:
Mescolare in una ciotola gli ingredienti solidi: farina setacciata, lievito, sale, zucchero e cannella.
Poi in un’altra ciotola quelli liquidi mettete le uova, il burro, il latte e versare il tutto nella farina.
Impastare velocemente
e aggiungere mezza mela grattugiata e le restanti mele a dadini.

Mescolare ancora, velocemente, quindi distribuire il composto a cucchiaiate in stampini imburrati e infarinati
(se, come me, usate anche i pirottini di carta o in alluminio non ce n'è bisogno)
Cospargere con la granella di zucchero o se si preferisce con delle zucchero di canna
Cuocere in forno a 180° per circa 35 min finché sono dorati.

domenica 24 ottobre 2010

I rapporti umani dopo l'arrivo dei social network

Sembrerà strano,ma è da un pò che rifletto su questa cosa e, in occasione del mio recente compleanno, ho potuto constatare che avevo ragione.
Premetto,sono una fan delle chat,di Skype,che danno la possibilità di chiaccherare con chi è a tanti km di distanza.Sono fan di Facebook,se usato in maniera sana e non come una droga come molti invece fanno,togliendo tempo al lavoro e alla vita sociale.
Mi ha permesso di riprendere i contatti con delle persone che avevo perso non per antipatia,ma perchè la vita ti porta a fare dei percorsi diversi e inevitabilmente ci si perde un pò.
Molti altri che ho nelle mie amicizie,lo ammetto,forse fanno numero,anche se li conosco tutti. Non accetto l'amicizia di chi non ho mai visto in vita mia solo perchè è amico di altri o giusto per fare vedere che sono una piena zeppa di nomi.Eppure mi arrivano certe richieste allucinanti pure dall'altra parte del mondo.Non sapevo di essere conosciuta in Arabia Saudita :)
Lo confesso sono una che quando va in vacanza ama ancora mandare le cartoline,se faccio un regalo amo scrivere dei melensi bigliettini di auguri e se posso sono ancora una di quelle che scrive una lettera a mano.
Amo la tecnologia e cerco di stare al passo con i tempi,ma i rapporti umani,quelli di un certo valore intendo, non si coltivano con un tag,con una mail,con un sms mandato a Natale,Pasqua o Capodanno uguale a tutti tipo catena di Sant'Antonio.
Il giorno del mio compleanno ho avuto la bacheca di FB piena zeppa di auguri,fatti anche da chi non si ricorda neanche che faccia ho perchè è da 20 anni che non mi vede. Ho notato invece che il calore umano di una telefonata è diventata una rarità,degna solo di poche persone.
Intendiamoci non voglio criticare il comportamento degli altri,ma è il ritratto della nostra società e a volte mi spaventa.
Chissà forse il futuro è proprio questo. Andremo a cena con quelli che reputiamo amici e comunicheremo con loro a tavola tramite chat,visto che oramai i nostri cellulari fanno di tutto e di più.
L'introduzione di modelli come l'I-Phone etc ha incrementato tutto questo. Basta vedere le applicazioni che si scaricano e ci si rende conto di quanto siamo totalmente schiavi di una scatoletta elettronica che pesa pochi grammi.Per noi donne c'è addirittura un programma che ti fa sapere quando potrai restare incinta,come se i vecchi metodi della nonna fossero superati e quindi potremmo solo aspettarci dei bebè I-Phoniani....che tristezza.
Si è perso il piacere di leggere un libro,un giornale,sfogliare le pagine e sentire l'odore della carta appena stamapata.Oramai si legge tutto sull'I-Pad...
Lo so,prima o poi mi ci dovrò adeguare anche io,perchè non avrò scelta.
Ma finchè mi sarà concesso,andrò in edicola,in libreria,comprerò bigliettini natalizi,per i compleanni,matrimoni e battesimi,farò una telefonata d'auguri e mi sentirò davvero una perla rara...pazienza...ci si deve pur distingure a volte non trovate??

Muffin cocco e cioccolato


Ingredienti per circa 12 muffin:

•200 gr di farina
•125 gr di zucchero
•250 ml di latte
•50 gr di farina di cocco
•1 uovo
•60 gr di burro
•40 gr di cioccolato fondente almeno al 50%
•1 bustina di lievito per dolci
•1 pizzico di sale

Ridurre il cioccolato a scaglie. Sbattere un pochino l'uovo con la forchetta e setacciate la farina con il lievito.In una ciotola unire la farina, il cocco, lo zucchero ed il sale. In un pentolino(o al micronde) fare sciogliere il burro ,poi unirlo alle polveri.
Aggiungere l'uovo e il latte poco per volta e mescolare fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi. Aggiungere infine le scaglie di cioccolato e mescolate.
Scaldare il forno a 160°, mettere i pirottini di carta negli stampi da muffin e versare l'impasto con un cucchiaio, riempiendo i pirottini per circa 2/3.
Infornare e cuocere per 35 minuti circa senza aprire il forno.Controllare la cottura con lo stecchino

domenica 17 ottobre 2010

Tarte Tatin


Amando le mele,ma potendo mangiarle solo ben cotte per via di un'intolleranza fortissima,tutti i dolci con questo magnifico frutto li preparo con enorme piacere.
Dopo crostate,strudel,ciambelloni,apple crumble etc etc,ho voluto provare un dolce tipico della cucina francese, la Tarte Tatin.
Questa ricetta, creata dalle sorelle Tatin, all'inizio del xx° secolo nel loro ristorante di La Motte Beuvron ha acquisito il suo straordinario successo perché è stato aggiunta alla lista dei dolci del famoso Maxim's, uno dei più famosi ristoranti parigini in quel di tempo.
Si mormora che la torta sia stata un’invenzione fatta per sbaglio da una delle sorelle Tatin. Sembrerebbe che, avendo ‘dimenticato’ di foderare la teglia di frolla mentre faceva la sua crostata di mele, questa decise di “aggiustare il guaio” posando la frolla sopra le mele e rovesciandola poi nel piatto di portata una volta cotta. Quello che conta è il risultato finale ed ecco la ricetta:

Pasta frolla stesa un pò più sottile del solito. C'è chi ama farla anche con la brisèe. Per comodità e per chi non vuole prepararle entrambe (ma non è il mio caso) si possono acquistare già pronte nel banco frigo.
2 kg mele
30 gr (2 cucchiai da tavola) burro
150 gr zucchero
un po’ d’acqua

Accendere il forno a 180° lavare, pelare e tagliare le mele in 4.
Far sciogliere in un tegame,che andrà poi direttamente in forno,il burro con lo zucchero ed aggiungerci le mele per farle dorare stando attenti che non brucino.
Quando il caramello sul fondo sarà pronto(lo potete verificare con la punta di un coltello facendo attenzione a non rompere le mele)togliete il tegame dal fuoco e coprire la teglia con una sfoglia di frolla, prendendo cura di oltrepassarne bene i bordi(come se rimboccassimo le coperte per intenderci) e facendoci sopra qualche incisione col coltello per lasciare fuoriuscire il vapore.
Infornare per 30 minuti. A fine cottura rovesciare immediatamente la torta su di un piatto dal diamentro più grande del tegame. E' molto importante rovesciarla subito in modo che il caramello sul fondo non si indurisca.
La Tarte Tatin andrebbe servita tiepida accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia o per chi preferisce i sapori più forti da una crema allo zabaione.Se invece la volete mangiare da sola,la tradizione consiglia un bel bicchiere di Calvados.
Buon appetito

mercoledì 1 settembre 2010

APPUNTI DI VIAGGIO: RODI AGOSTO 2010


Comincio a raccontare del mio viaggio dicendo: che peccato!!!
Peccato di non esserci stata prima..Ho viaggiato parecchio e ho visto tanti posti,anche lontani,ma in Grecia,non so perché,non ci sono mai voluta andare e non so dire il motivo.
Quest’anno riusciamo invece ad organizzare le nostre vacanze estive in poche ore,e a Giugno avevamo già i biglietti aerei e la prenotazione in albergo,una meraviglia.
Rodi fa parte del Dodecanneso,sebbene dal punto di vista geografico è molto vicina alla Turchia.Dal nostro albergo si vedevano chiaramente le coste e la distanza è davvero piccolissima solo 18 km.
La città di Rodi ha due facce la vecchia e la nuova.La moderna è sviluppata intorno al porto di Mandraki ed è una città cosmopolita con viali alberati,imponenti edifici pubblici,hotel di lusso,un’intensa vita notturna e un bellissimo Casinò.
La città vecchia è addirittura preservata come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO,ed è il miglior esempio al mondo di città medioevale che ha conservato la sua cinta muraria. Inutile dirvi di visitarla assolutamente.
Cosa vedere a Rodi città:
· Il porto di Mandraki. Secondo la tradizione qui era situata una delle 7 meraviglie del mondo Il Colosso di Rodi una statua alta ben 30,5 mt. Oggi accoglie barche di lusso,navi da crociera provenienti da tutto il mondo. L’arrivo delle barche è protetto dalle statue in bronzo di un cervo maschio e un cervo femmina,le mascotte dell’isola.
· Via Sokratus:è il bazar della città vecchia.Qui si trova di tutto e ci si imbatte in tipiche taverne dove si possono gustare piatti tipici della tradizione greca. Occhio ai prezzi. Essendo molto frequentato dai turisti,si possono spendere molti più soldi del dovuto.

A pochi km da Rodi si trova Ixia.Per gli amanti del windsurf è un paradiso. Una cosa va detta,per chi ama il mare tranquillo e decide di andare a Rodi deve scegliere la costa che si affaccia sul Mediterraneo molto più calmo e caldo. L’Egeo invece è molto più mosso,ventoso e leggermente più freddo indicato quindi agli appassionati degli sport acquatici.

L’isola di Rodi non è solo mare,ma anche cultura e quindi vale la pena girala in lungo e in largo. Vi suggerisco di affittare uno scooter.E’ molto più conveniente della macchina e porta ovunque. Per vistare alcuni siti archeologici è meglio invece affidarsi a qualche tour organizzato con una guida in inglese (scordatevi l’italiano),sono molto efficaci e neanche troppo cari.
· Filermos: costruito in epoca medioevale dai cavalieri di S.Giovanni sulle rovine dell’antica Ialyssos. I resti di un tempio greco, il battistero a croce e la piccola cappella sotterranea con affreschi del XV sec si possono ammirare dalla scalinata che conduce al monastero.Sul lato destro con un viale alberato conosciuto come Golgotha, c’è una croce di 14,6 mt che si può scalare, per una vista mozzafiato vi assicuro che ne vale la pena.
· Kremasti: in genere ci reca in questa cittadina perché poco distante si trova la famosa Valle delle Farfalle.Una gola scenografica che da Maggio a Settembre ospita le rare e affascinati farfalle tigre Jersey.Sono mimetizzate quando sono chiuse ma una volta in volo sono di un rosso vivo accecante.
· Kamiros: situata all’interno, è uno dei 3 insediamenti antichi dell’isola,una delle città classiche meglio conservate di tutta la Grecia.
· Siana:un bellissimo villaggio dove il tempo si è fermato e dove è possibile comprare il famoso miele di timo e la souma (un liquore locale molto forte)
· Empona: nota per il vino e le danze popolari,offre una cucina davvero gustosa fatta di carne (agnello) e prodotti locali. Poco distante da qui ci sono i vigneti Emery e i vigneti Alexandris che vi aspettano per una degustazione.
· Lindos: da non perdere.Preparatevi ad una giornata sotto il sole e al caldo,ma tutto viene ripagato dal paesaggio e dalla vista che si gode dall’acropoli e dal tempio di Atena. Per arrivarci bisogna fare una vera e propria scarpinata di quasi 600 gradini. Una volta in cima si vede la baia di St.Paul,la spiaggia di Pallas e un lungo tratto della costa e,non da ultimo,l’azzurro cristallino del mare. Vi consiglio di prendere qualche souvenir qui. Lindos è molto meno cara di Rodi città e offre cose un po’ più originali.

Inutile descrivere il mare. C’è l’imbarazzo della scelta di dove trascorre le giornate. Grazie allo scooter siamo riusciti a scovare una caletta poco distante dalle Terme di Kalithea che era un incanto e dove davvero ho lasciato il mio cuore.Per chi ama snorkeling basta munirsi di maschera e boccaglio e si rimane affascinati dai fondali e dai pesci che lo popolano. Per chi ama stare in acqua a prendere il sole c’è una piscina naturale con acqua più calda dove ci si abbronza che è una meraviglia. Se viene fame c’è una taverna di tutto rispetto dove segnalo i Symi shrimps(dei gamberetti nani che si friggono e si mangiano tutti interi), octopus alla griglia e calamari fritti…per non parlare delle tipiche insalate greche…
Qualche km più avanti, dopo la mondana Faliraki, si trova la spiaggia di Afandou. Questo villaggio è definito il villaggio fantasma perché dalla costa non si vede ed è per questo che in passato è stato risparmiato dai predatori corsari. La spiaggia è lunga 7 km. Il colore del mare è tra il celeste e il blu toccando tutte le sfumature. Occorre munirsi di scarpette per i sassolini,a piedi nudi sarebbe una leggera sofferenza.Il fondale è sabbioso quindi c’è poco da vedere.

Mi ha colpito positivamente la pulizia che c’è nell’isola. Se si gira per strada non si vede nulla e hanno dei riciclatori di carta,vetro e plastica che noi ci sogniamo.

La cucina greca offre parecchie pietanze interessanti. Forse alla fine dopo 14 giorni ci si stufa un po’, ma qualche alternativa la si trova sempre.
Anche se può sembrare assurdo,di pesce non ce n’è molto,si predilige la carne.Tutti i pescatori durante l’estate vanno a lavorare nelle grosse strutture alberghiere e quindi il pesce che si trova è importato dalle isole vicine. Se lo ordinate al ristorante siate consapevoli che vi arriverà un conto alquanto elevato. In genere per una cena in 2 di tutto rispetto non si spendono più di 15/17 € a testa.Se prendete il pesce arrivate anche sui 35/40 € a testa e per la Grecia è davvero un’esagerazione.
Il clima è eccezionale. In 14 giorni non ho visto neanche una nuvola. Mi hanno detto che piove circa 8/10 gg l’anno e l’inverno la temperatura più bassa arriva a 17°. Insomma un paradiso.

Questi appunti di viaggio finiscono qui. Forse sono stati troppo sintetici ma ho cercato di trasmettere in poche righe tutto quello che ho provato,vivendo il mare,inebriandomi dei colori degli ibiscus,gustandomi dei tramonti mozzafiato,facendo un tuffo in un passato lontanissimo,e gustando un bicchierino di Ouzo nelle sere calde e ventilate di quest’isola meravigliosa dove sicuramente ritornerò.

domenica 4 aprile 2010

OPEN COLONNA






In occasione del compleanno di mio marito,decidiamo di regalarci una seratina romantica e optiamo per andare a trovare lo chef Antonio Colonna nel suo ristorante di Roma all'interno del Palazzo delle Esposizioni.

Già salendo i gradini di Via Milano che conducono all'Open Colonna, si rimane impressionati dalla maestosità del luogo. Del resto Roma è Roma e non provare emozioni per un luogo così è da folli.
Molto uso del bianco e dei toni accesi all'ingresso,che vanno ad affievolirsi man mano che si giunge alla meta. Veniamo accolti da una gentilissima ragazza con dei tacchi vertiginosi che ci prende i capotti e ci accompagna al nostro tavolo. Splendida sala,splendidi colori dosati sapientemente,uso delle luci e contrasti perfetto(si consideri che il ristorante è tutto a vetri quindi non è facile saper giocare con la luce esterna con quella interna),mise en place essenziale e pulita.
Lo chef si aggira con calma e serenità tra i tavoli,soffermandosi un pò di più con degli ospiti "Vip" e poi saluta anche noi. Bollicine di benvenuto,un rosèe niente male,grissini home made che non ho trovato eccelsi, al contrario del pane che era ottimo,due piccoli supplì all'amatriciana espressi a dir poco divini,2 sardine fritte ottime, un piccolo entrèe dello chef e il nostro percorso culinario ha inizio.
Nel 2005 ero già stata da Colonna, ma a Labico, ed ero rimasta affascinata dalla sua scaloppa di foie gras,voglio ripetere l'esperienza e l'accompagno con un ottimo calice di Sauternes (abbinamento perfetto). Mio marito invece prende il cannolo di baccalà,panna acida,caviale e limone candito.Presentazione dei piatti eccellente e gusto perfetto. Sottolineo che Colonna a differenza di altri chef di livello, ha un tipo di cucina leggermente più grassa quindi alcuni piatti,che all'apparenza potrebbero sembrare light,possono trarre un pò in inganno.
Proseguiamo con un negativo di carbonara per me.Trattasi di fagottini ripeni di sugo di carbonara con una salsa di reggiano di vacche rosse. Ottimi,anche se lo stesso piatto lo avevo provato daBeck e il ripeno era molto più cremoso e meno asciutto di questi,che comunque ho gradito ma non mi hanno fatto impazzire troppo. Mio marito prende i bucatini guanciole di merluzzo menta e pecorino. Devo dire molto buoni,forse un tantinello dolci. Io salto il secondo,mio marito si concede invece sia la cernia in olio di nocciole salsa di cetriolo e bon bon ai semi di zucca e sia un plateau di formaggi francesi accompagnato da una composta di fichi e una di mele cotogne (ovazione per le composte) Formaggi di ottima finitura,tant'è che mi sono segnata il produttore per poterli reperieri in qualche modo. Il secondo di pesce non lo ha entusiasmato particolarmente,forse per l'accostamento di alcuni sapori.Terminiamo con i dolci. Per me una tatin di mele a dir poco eccezionale e mio marito invece (con tanto di candelina accesa per festeggiare) opta per una creme brulè al toscano con salsa di cioccolato fondente a dir poco divina. Ci offrono dei pre-dessert composti da piccola pasticceria,lecca lecca al gelato di liquerizia con cioccolato fondente e "idea di tiramisù".La mia cena è stata accompagnata da un calice di Sauvignon di cui ahimè non rammento l'etichetta. Un pò freddo all'inizio,ma scaldandosi mi ha dato un'ottima impressione.
Terminiamo con caffè e un buon sigaro per mio marito gentilemente offerto.
Esperienza più che positiva per il cibo,per il servizio (davvero di qualità),per la location,per la musica sapientemente dosata.
Vivissimamente consigliato












domenica 3 gennaio 2010

PARIGI.....Istantanee di un viaggio


E’ difficile cominciare a raccontare in poche parole quello che trasmette una città come Parigi.
Il mio viaggio è durato 4 giorni,ma sono stati molto intensi e di cose da dire ce ne sono parecchie.
Primo impatto positivo me lo ha dato l’aeroporto internazionale Charles de Gaulle. Efficiente e veloce,pulito e moderno. In un batter d’occhio sono in possesso dei bagagli e dopo poco in viaggio su un taxi verso l’albergo scelto.
Per il nostro soggiorno abbiamo optato per un albergo piccolino nel cuore della città a pochi passi dall’Arc de Triomphe,dalla Tour Eiffel,da una comodissima fermata della Metro. Waldorf Trocadero in Rue de Lauriston
( http://www.hotelswaldorfparis.com/) se andate a Parigi ve lo consiglio,ottimo rapporto qualità prezzo,pulito,personale gentile,camere molto accoglienti e una discreta colazione internazionale.
Fondamentale a Parigi,come in molte capitali europee è l’utilizzo della Metro(ci sono ben 14 linee) Peccato che a Roma non si può fare altrettanto,visto che ci sono solo 2 linee,si eviterebbero in questo modo file interminabili e nervi a fior di pelle. Consiglio l’abbonamento più giorni o il giornaliero. Con 5,00€ puoi girare per 24h su tutte le linee fino allo svenimento.
Un salto di notte alla Tour Eiffel è d’obbligo. Si rimane a bocca aperta e se si è in dolce compagnia è anche molto romantico. Se il cielo è sgombro da nubi,il faro della torre arriva ad illuminare fino a 87 km di distanza. Un vero incanto.
A Natale sotto la torre è uno scintillio di luci,dovuto ai mercatini dove si possono acquistare delle cose davvero particolari provenienti da tutto il mondo.
Una passeggiata agli Champs Elysées deve essere fatta. Si rimane incantati da quello che delle piccole lucine natalizie possono regalare ad una città già bella di suo. Sia a destra che a sinistra è un pullulare di negozi e la gente entra ed esce con una velocità mai vista prima. Sarà che siamo capitati sotto Natale,ma tanta gente così solo a NY mi era capitata di vederla. Ci sono griffes famose come Hugo Boss, Cartier Louis Vuitton,ma anche megastore come il negozio Virgin,Sephora e tanti altri. Sicuramente Parigi non è economica ( non lo è mai stata) ma qualcosa bisogna davvero acquistarla,anche solo per dire di averla presa qui.
Per chi ha pochi giorni e vuole cercare di vedere tutto, e soprattutto ha la fortuna di avere a disposizione delle belle giornate di sole, consiglio gli open tour con i bus che ti portano ovunque. Quello che abbiamo preso noi offre ben 4 percorsi differenti. Con un biglietto che vale 48h puoi girare la città in lungo ed in largo e puoi scendere e salire tutte le volte che vuoi e dove vuoi,ascoltando con le cuffie la spiegazione in ben 8 lingue diverse. In questo modo ci siamo fatti accompagnare un po’ ovunque e quando qualcosa ci interessava maggiormente scendevamo e continuavamo il nostro giretto a piedi. Mi raccomando, munitevi di scarpe molto comode,Parigi va girata molto anche a spasso,certe vie nascoste solo in questo modo è possibile scovarle.
Parigi e le file. Beh, c’è da mettersi l’anima in pace. Ai parigini evidentemente piace perdere tempo. Ovunque siamo stati c’era un fila. Tante cose abbiamo proprio rinunciato a vederle perché avremmo sicuramente speso metà della nostra vacanza in attesa. A Notre Dame c’erano ben 2 file,una per entrare in chiesa e l’altra per salire su. Al Louvre c’era la fila sia per chi aveva già i biglietti, sia per chi doveva ancora acquistarli,idem al museo d’Orsay,per assistere allo spettacolo del Moulin Rouge abbiamo fatto 20 minuti di fila e d eravamo prenotati,e così per tutto il resto.
Un salto deve essere fatto a Montmarte. Caratteristico quartiere nella parte nord di Parigi è quello più ripido da cui si gode una vista mozzafiato. Proprio questa posizione incantevole ha attratto verso la metà dell’800, parecchi pittori quali Picasso,Pisarro, Lautrec e Van Gogh.
Lautrec tra tutti è stato quello che ha testimoniato,120 anni fa, la nascita del famoso Moulin Rouge.In cambio delle sue locandine le ballerine di can can gli offrivano ospitalità e anche qualche buon bicchiere di vino e forse qualcos'altro.
Ero scettica sullo spettacolo,e mi sono dovuta ricredere. Parigi è il Moulin Rouge, e in tutto il mondo non c’è nulla di simile.
A Montmarte una visita la merita senz’altro il suo cimitero. Può sembrare un po’ macabro,ma qui sono sepolti i più grandi della Francia sia del mondo dello spettacolo sia del mondo della cultura. Ci sono tombe imponenti e tutto sembra ovattato. Se poi capitate, com’è successo a noi, in una giornata leggermente piovosa e con un po’ di nebbiolina tutto è ancora più suggestivo.
Se si va a Parigi un salto nel quadrilatero del lusso va fatto. Rue du Faubourg St Honorè offre agli occhi un incanto di vetrine con esposti oggetti a cifre impressionanti. Hermes ha un palazzo a 4 piani che lascia senza fiato. Continuando a camminare si arriva sia a Place Vendome sia a Place de la Concorde. Si ha così l’imbarazzo della scelta per dove andare. Ma qualsiasi decisone si prende è ben fatta. Da una parte l’Opera con la sua storia,dall’altra l’obelisco in granito rosa risalente a 3330 anni fa che oramai è uno dei tanti simboli della città. Qui ci sono anche diversi musei da visitare, quale quello dei profumi,dei cristalli baccarat,del vino. Sempre qui troviamo le Galeries Lafayette. Se mi posso permettere,meglio vederle di notte. L’illuminazione è davvero suggestiva.
Un’altra fermata di metro ci porta a Montparnasse.Qui in genere ci vengono gli appassionati di antiquariato e seguaci della moda. Molti scrittori famosi quali Sartre,Camus,Fitzgerald e Joyce hanno passato molte delle loro giornate nei caffè di Saint Germani des Prés. Dopo poi il boom del best seller di Dan Brown “Il Codice da Vinci” questo quartiere ha attratto parecchi visitatori in quanto nella chiesa di St Sulpice è stata girata una scena del film quella della famosa linea della Rosa. Da allora un fiume di turisti percorre la chiesa sperando di trovare qualche indizio che lo porti chissà dove.
Lo shopping a Parigi. Beh, c’è tanto da dire ed è per questo che mi astengo. Ognuno di noi sa quello che vuole e Parigi offre tutto per tutti. I prezzi sono alti,ma se ci si sofferma un po’ e ci si immerge in qualche viuzza piccolina si riesce a fare qualche buon affare.
Non bisogna però farsi scappare un salto al mercato che si trova in Rue di Poncelet. Qui si trova una delle più famose Fromagerie francesi e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Fromagerie Alleosse ( http://www.alleosse.com/)
I francesi difficilmente comprano ai supermercati (tant’è che in giro non se ne vedono e quelli che ci sono in genere sono in periferia).
Amano invece servirsi dai dettaglianti. Hanno il loro panificio,la loro pasticceria,il loro macellaio,il pescivendolo, e appunto la formaggeria di fiducia. In questo modo il rapporto umano è salvaguardato.
Per mangiare Parigi offre di tutto e di più. Purtroppo però non sempre si capita bene. Vi consiglio di affidarvi ad una buona guida. In genere acquisto sempre Lonely Planet e mi è sempre andata bene. Non prendete l’acqua minerale,può anche costare 6,50€ a bottiglia ma chiedete quella del rubinetto (in alcuni posti ve la portano direttamente) Se invece non vi va di spendere tanti soldi per una bottiglia di vino,anche se chiedete quello della casa capitate sempre bene. Del resto la Francia è la patria del vino e vi assicuro che merita. Inoltre molti locali offrono vini alla mescita anche di etichette di una certa importanza e a cifre davvero abbordabili.
E questo è davvero tutto.
Parigi è sempre Parigi ed è una della città per la quale, anche anni fa, avrei volentieri lasciato Roma. Sono consapevole che i parigini non sono il massimo della simpatia,ma bisogna conoscerli ed amarli per quello che sono . Amo la lingua francese,la loro cultura e tutto quello che ci hanno regalato nei secoli. Amo la loro vita frenetica,ma allo stesso tempo semplice,amo il loro patriottismo.

“Se sei abbastanza fortunato di aver vissuto a Parigi come un giovane uomo, allora per il resto della tua vita ovunque andrai, sarà con te, a Parigi è un continuo banchettare”.
(Ernest Hemingway)