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lunedì 21 dicembre 2009

La vera cucina romana: Osteria di San Cesario


E' sempre un piacere tornare a trovare la "sora Anna" .Per chi ama la cucina romana è una garanzia.

A pochi km da Roma si trova il paese di San Cesareo e dal 1995 la famiglia Dente-Ferraci (che da molte generazioni opera nel campo agro - alimentare,infatti ancora oggi viene gestita la più antica macelleria del paese) ha aperto questo locale.

Qui potete trovare la c.d. cucina del “quinto quarto”, ovvero la cucina dei macellai del mattatoio di Testaccio a Roma che alla fine dell’800 utilizzavano le interiora bovine e le abbinavano a piatti come la coda alla vaccinara, la pagliata di vitella, la trippa alla romana e le animelle.

Tutte le volte che ci vado sono abbastanza monotana nella scelta anche se sono consapevole che dovrei allargare i miei orizzonti.

In genere si comincia sempre con un bel piatto di SVOJATURE E STUZZICARELLI. E' un antipasto composto da (cito testualmente il menu) Svojature de pulenta, Svojature de campagna Robba de orto a cazzimperio,Svojature e Stuzzicarelli de la Sora Anna,Stuzzicarello de coratella d’abbacchio,Fagioli con le cotiche

A seguire mio marito si fa fare quasi sempre 2 assaggi di primi (anche perchè sarebbe un peccato non farlo) e la sua scelta ricade quasi sempre su Rigatoni co la pajata de vitella mongana e Gnocchetti a coda de soreca cor sugo a la matriciana

Io passo direttamente al secondo e non mi lascio sfuggire uno strepitoso Abbacchio con mentuccia e pecorino e (quando è stagione) dei fantastici carciofi alla giudia.

Mio martio prende un must la coda alla vaccinara.

Per terminare la sora Anna non propone dolci ricchi di fronzoli,ma cose semplici della tradizione come le crostate con vari tipi di marmellata,come il tiramisù alla gianduia o dei semplici biscotti con il vino dolce.

La carta dei vini è interessante e offre parecchie etichette del territorio. Anche il vino alla mescita è gustoso e come prezzo proposto è davvero alla mano.

Il locale in estate offre anche la possibilità di un giardino coperto molto utile per sfuggire all'opprimente calura romana.

Servizio eccellente e cortesia dei padroni di casa ti fanno sempre sentire uno di famiglia.

Provare per credere





mercoledì 9 dicembre 2009

Finalmente da Glass


Non so più neanche da quanto tempo volevo andarci e ieri sera abbiamo provato a prenotare e ci è andata bene.Il locale si trova nel cuore di Roma, a Trastevere,un posto dove c'è sempre vita e la notte si confonde con il giorno.Luci soffuse,ma non troppo,colori puliti e tavoli ben distanziati in modo da consentire una giusta privacy,mise en place davvero da segnalare...ecco queste sono state le prime cose che ho notato entrando da Glass,e non da ultimo il sorriso del personale che ci ha accompagnato per tutta la serata. Menu da studiare con attenzione,la carta dei vini è poi di tutto rilievo. una carta tutta italiana e questo mi ha fatto molto piacere.Facciamo la nostra scelta e nel mentre ci offrono dei grissini strepitosi che divoriamo in un batter d'occhio. Come entrèe ci propongono una vellutata di zucca e cipollotti con dei finferli e polenta croccante davvero gustosissima. Io opto per l'insalata di piccione tiepido. Cottura perfetta,ottimo equilibrio degli aromi,insomma molto equilibrato.Mio marito opta per la cappesanta.Molto gustosa anche quella. Unica pecca è stata (nel suo caso) il piatto freddo e quindi il contenuto si è freddato subito.Da un locale di questo livello a mio modesto parere è un pò una mancanza (ma è proprio il classico pelo nell'uovo che uno vuole trovare a tutti i costi)Mio marito prosegue con dei ravioli ripieni di fois gras. Ne assaggio uno...eccezionale...cremosi e nella loro "burrosità" leggeri..Proseguiamo con i secondi io con il filetto la cui cottura è perfetta la salsa alla birra non è affatto invasiva e le patate sono davvero ottime. Mio marito prende l'abbacchio e ne rimane piacevolmente colpito.Tutta la cena è stata accompagnata da un discreto calice di ILICO Montepulciano d'Abruzzo DOC di Illuminati. Ero curiosa di provarlo in quanto a breve entrerà pure nella nostra carta dei vini e volevo gustarmelo in santa pace.Per concludere mio marito prende il krapfen (io non ho più spazio ahimè) ottimo e la cioccolata calda da urlo e di questa ne chiede umilmente il bis che gli viene gentilmente offerto.Io mi accontento di un calice di Morsi di Luce di Florio (vino liquoroso)davvero niente male.Per concludere una strepitosa piccola pasticceria,sia per il gusto sia per la presentazione. Un applauso alla selezione dei pani uno più buono dell'altro.Insomma sono uscita davvero soddisfatta. La chef poi è una persona davvero alla mano e sono felice di averla conosciuta,è difficile trovare delle donne in gamba in questo settore e lei ricopre questo ruolo con estrema professionalità.Piccolo neo,non fanno il caffè,ma poco importa di fronte al locale ci sono tantissimi bar dove gustarlo.
Ci tornerò sicuramente.
A presto


GLASS HOSTERIA

ROMA

VICOLO DEL CINQUE 58 (TRASTEVERE)

06.58335903

venerdì 13 novembre 2009

Il colloquio al femminile

E’ qualche giorno che mi soffermo sull’argomento “colloquio di lavoro”. Mi sono sempre chiesta come mai una donna per fare un colloquio deve,quasi sempre svilire la proprio femminilità. Sarà che in questi giorni ne sto facendo abbastanza e sono quindi più portata a soffermarmi sulla questione, o forse, dopo anni solo ora ci sto facendo più caso.
Tutto è partito dall’università. Ho scelto una facoltà mista,nel senso che si può tranquillamente affermare che ad Economia e Commercio eravamo 50% donne e 50% uomini. Come mai agli esami (solo alcuni per fortuna) e alla discussione della tesi sembravamo tutti ( me compresa) dei maschietti??
Ricordo come se fosse ieri il mio esame di Tecnica Bancaria. Il prof ha preteso la giacca e la cravatta per gli uomini e per noi fanciulle il tailleur rigorosamente pantalone e rigorosamente scuro (blu o grigio).Che fai osi ribellarti??? O così o cambi professore.
Per la discussione della mia tesi mi ero immaginata in un bell’abitino classico con giacca. La sessione era di Settembre,un caldo atroce. Ma andando a vedere qualche discussione precedente,mi sono allibita vedendo tutte le laureande vestite in serie,tailleur grigio gessato,al massimo blu, camicetta bianca e scarpa sobria.
Addio vestitino e benvenuto tailleur grigio non troppo scuro con magliettina non troppo scollata e scarpa chiusa (sia mai un sandalo!!)
Da lì in poi tutti i colloqui che ho fatto (e ne ho fatti parecchi perché di acqua sotto i ponti ne è passata) sembravo vestita in serie.
Se apro il mio armadio e vedo il reparto lavoro…è monocolore. Insomma una tristezza.
Ieri parlando con una mia amica mi sono detta:”ma sai che c’è?? Domani al colloquio ci vado in gonna. Ho un bel tailleur grigio con gonna longuette, ma perché mai non lo posso indossare per un colloquio??
E così oggi ho fatto e che cavolo!! Ero a mio agio,sicura di me e molto rilassata. Non credo di aver sfigurato,anzi. Il punto è che molti possono pensare ( perché la nostra società è bacata),ma non sarai troppo ammiccante???
Ammiccante??? La gonna era sotto il ginocchio,la giacca era chiusa,la camicetta abbottonata,le calze scure,insomma il ministro Gelmini mi faceva un baffo
Per il lavoro che faccio da qualche anno (agente di commercio,alias rappresentante,alias,consulente di vendita…etc…etc) guai ad indossare qualcosa che può distrarre il cliente. Poi le voci in azienda corrono e se tu sei brava a vendere e raggiungi i target è perché con il cliente ci sai fare,o lo hai provocato con un abbigliamento non consono,e non perché sei BRAVA punto!!!
Qualche tempo fa una mia amica è stata rimandata a casa perché indossava dei sandali e questi non erano in linea con il dress code aziendale.
Sono convinta che bisogna essere più che decorosi al lavoro e questo vale anche per chi non ha contatti con il pubblico,perchè nella vita non si sa mai. Quindi minigonne vertiginose,spacchi provocanti,trasparenze eccessive a mio avviso andrebbero evitate,anche perché in quel momento noi rappresentiamo l’azienda che ci ha assunto,e se l’immagine in questi anni ha raggiunto un ruolo rilevante,non bisogna disattendere quest’aspettativa.
Sicuramente ci sono ambienti che richiedono un certo abbigliamento,e altri che sono più sportivi. Ma da lì a rimandare a casa una donna perché indossa dei sandali (pagati chissà quanto) sotto una bella gonna o un bel paio di pantaloni è follia pura.
In conclusione la prossima volta che andrò a comprami un abito per il lavoro ci penserò 2 volte prima di chiedere il solito pantalone con giacca. Credo di potermi permettere una bella gonna un bell’abito che possano mettere in risalto quella che sono,una donna e non un uomo mancato…e sapete com’è…di questi tempi bisogna proprio sottolinearlo!

sabato 17 ottobre 2009

Donne-Casa-Lavoro

...Ebbene si il solito argomento dirà qualcuno. Ieri sera ci riflettevo su e analizzavo nella mia testa le mie giornate e c'è da spaventarsi se non si è allenati.Non sarò certo l'unica e neanche l'ultima a fare tutto questo,ma a volte quando sento certe donne che si lamentano perchè sono stanche dal NON aver fatto nulla tutto il giorno,mi sale una rabbia che neanche è da descrivere.Sveglia alle 6.30 se c'è da finire qualche proprosta per i clienti mi metto davati al pc,altrimenti una lavatrice da caricare c'è sempre.Preparo la colazione per me e il boss,lavarsi,vestirsi (cercando di essere sempre al top..)rifare il letto (quando è possibile e se non esco all'alba prima che il maritozzo si sveglia)....macinare non so quanti km (solo ieri ne ho fatti 200), combattere con la gente la più assurda di questo mondo,avere però alla fine delle belle soddisfazioni professionali. Pensare,mentre si lavora,a cosa si può fare per cena e cosa manca puntualmente nel frigo...e sapere che dopo cena un'oretta di stiro non te la leva nessuno.Arrivare a casa non prima delle 8 preparare una cena decente all'affamato (la mia sarà davvero misera in quanto ho lo stomaco chiuso con il bostik).Sparecchiare,pulire la cucina,stirare,stampare l'offerta per il giorno dopo....e udite udite....3 volte alla settimana andare pure in palestra....Allora...ci sono donne che per scelta o non so...stanno a casa...e fin qui tutto bene...accompagnano i figli a scuola (giustissimo)....fanno la spesa...(mi pare ovvio) poi da qui comincia la cosa allucinanate....si destreggiano tra palestra,pranzo con le amiche the o aperitivo...hanno la cameriera fissa...e a volte anche la baby sitter....e alla fine della giornata sono stanche....insomma...che dire...una vita di stenti...So che non bisogna fare di tutta un'erba un fascio,ma più vado avanti e più di situazioni come queste ne sento a centinaia....Chissà perchè ho scritto queste cose...forse perchè proprio ieri ho assistito ad una scena così...di una donna che si lamentava del fatto che il marito si era incavolato perchè non aveva trovato una sua camicia stirata...e lei...serafica...ma tesoro...sono stata tutto il giorno con "Maria" siamo state all'Ikea,poi palestra e centro benessere,poi in profumeria,poi abbiamo preso i bambini lasciati in piscina e noi al sole cercando di organizzare le prossime vacanze....secondo te io potevo stare a casa a stirare??? ma quante ne vuoi???Non sarò stanca dopo una giornata così che pretendevi?????????????????????ERO ALLIBITA....................MA FORSE SARO' STRANA IO..

sabato 28 febbraio 2009

Crostata di ricotta


Per la frolla:

Usate la ricetta che più vi piace

Per la farcia:

4hg di ricotta; brandy; 150 gr di zucchero; 1 uovo+ 1 tuorlo; scorza di limone; arancia candita


La pasta frolla prima di lavorarla sia come una crostata sia come biscotti,bisognerebbe lasciarla riposare almeno 3 ore in frigorifero.

La farcia invece deve essere lavorata a lungo con la frusta in modo da evitare grumi.Consiglio di far macerare le arance candite nel brandy


Imburrare uno stampo rotondo a cerniera foderarlo con la frolla versare il composto di ricotta.

Infornare a 180° per 45'

Lasciare freddare spolverizzare di zucchero a velo e servire


Io lo abbinerei a Stillato - Passito di Malvasia puntinata (Principe Pallavicini)

mercoledì 11 febbraio 2009

A volte ritornano: la via Salaria

Caro Sindaco, prima di tutto grazie per quello che sta facendo per la mia città. Mi rendo conto che Roma è difficile da gestire ed è ricca di numerosi problemi non risolvibili in pochissimo tempo. Dopo pochi giorni dal suo insediamento ho notato,con estrema gioia,la scomparsa delle prostitute dalla via Salaria. Sono stati 3 mesi,circa, di pace e serenità. L'altro giorno percorrendola, mi sono resa conto che ahimè la strada si sta ripopolando. C'è da dire che ora sono belle coperte con cappottini, piumini, giacconi e pantaloni. Quasi quasi sembrano povere fanciulle in attesa dell'autobus. Ma purtroppo tutti sappiamo che non è così. Percorro la Salaria più volte al giorno per lavoro e, mi creda,ad ogni ora ce ne sono di diverse e sopratutto molto piccole. E' questa la tragedia che si somma alla tragedia. Quello che mi raccapriccia è vederle ferme di fronte ad aziende (di cui non faccio il nome) che ne perdono sicuramente di immagine e di prestigio. Come mai sono miracolosamente riapparse? Il controllo a tappeto è un po' rallentato? Ci sono alberghi nella zona, che perdono clientela propio per questo motivo.Si metta nei panni di un cliente che deve pernottare in una delle tante strutture ricettive, lei porterebbe la sua famiglia, magari con bimbi piccoli, in una zona così? Magari suo figlio si affaccia alla finestra e dice.. "papà perchè quella donna sta ferma tutto il giorno e poi sale in macchina di tanti signori?" Lei cosa gli risponderebbe? Io non ho ancora dei bimbi, ma sarei in seria difficoltà nel dare una risposta. Speriamo che sia stata una svista da parte delle autorità, sicuramente prese dai numerosi problemi di violenza accaduti in questi giorni, e mi auguro che la situazione ritorni ad essere molto presto quella di prima e che la Via Salaria riprenda la sua libertà.
Con stima

lunedì 9 febbraio 2009

La religione oggi…..

….cos’è cambiato dopo la morte di Karol Wojtyla


In un’epoca in cui tante certezze vacillano,in un’epoca in cui gli uomini si aggrappano ai sogni per poter trovare un po’ di conforto,non sono incoraggianti i dati che vedono una crisi profonda della religione cattolica nel nostro paese.
Crollano i consensi per l’attuale pontificato. Le motivazioni sono racchiuse nel fatto che l’attuale Papa è rigido,freddo,allontana con la sua dottrina i fedeli. Secondo dati certi ,il Vaticano tra il 2006 e il 2008, ha registrato 1 milione in meno di pellegrini alle udienze del Santo Padre. Se anni addietro nei primi “banchi” erano presenti spesso cariche politiche importanti, ora non è più così. In tal modo anche la sindrome dell’emulazione non viene più rispettata.
Le messe in latino,la poca predisposizione al dialogo, la scarsità di gesti affettuosi,fanno di questo Papa, sicuramente una figura scomoda.
La mia generazione è stata abituata molto bene.
Con Papa Giovanni Paolo II° da bambina sono diventata donna. Ho passato periodi di crisi, nei quali la religione per me non aveva significato. La colpa forse è stata delle troppe scuole religiose che ho frequentato che invece di avvicinarmi alla Chiesa, mi hanno allontanato profondamente.
Solo in età adulta e consapevole di tante mie scelte, mi sono ricongiunta d un mondo che tutt’ora faccio tutto mio. Ma la figura del mio Papa mi ha sempre accompagnato.
Ricordo il giorno esatto in cui la famosa fumata bianca si è levata in cielo. Ricordo il suo viso e il suo sorriso e quella battuta che ha fatto il giro del mondo e che tutt’ora viene spesso citata. Ero in soggiorno e mia mamma si stava asciugando i capelli…una vita fa era il 1978 e io avevo 5 anni
Quando,nel 2007 è stato nominato Papa Benedetto XVI° non mi ricordo neanche dove stavo, cosa facevo e a cosa pensavo. Nessuno avrebbe potuto sostituire una figura così.
Non gliene faccio una colpa. Ma forse, chi ha preso questa decisione doveva fare i conti con un passato molto scomodo.
Il mondo era ai piedi di Karol Wojtyla. I suoi viaggi,(ne ha fatti più di 100 in tutto il suo pontificato) erano un tripudio di folla. Le giornate della gioventù, un successo.
Ecco, i giovani. Il suo punto di forza e invece tallone d’Achille per l’attuale Papa.
I giovani di oggi guardano con curiosità alle altre religioni. Forse per moda, forse per ribellione. Sta di fatto che tantissimi ragazzi e ragazze abbracciano con fermezza il buddismo,lo scintoismo e sposano ideologie lontane anni luce da quelle cattoliche.
Ragazze che fino l’altro ieri erano atee convinte, decidono di sposarsi in Chiesa solo perché la futura suocera si mette a piangere e partecipano sbuffando ai corsi per la cresima e a quelli prematrimoniali,pensando solo alla cerimonia davanti a Dio come una grande rottura di scatole e sperando che il prete sia il più conciso possibile,
Queste cose sono inaccettabili. In questi episodi risiede il problema. Andare in Chiesa per sposarsi, battezzare un figlio è più una moda scenografica che un credo vero e proprio. Questo Papa non trasmette alcun messaggio di avvicinamento dei giovani alla religione cattolica, e il risultato è quello di un’evasione di massa dal nostro credo.
La religione può essere anche un qualcosa di molto personale. La si può vivere in solitudine e non per forza tutte le domeniche a messa o confessandosi ogni giorno.
La si respira nell’aria, e quando si è soli ci si trova spesso a confrontarsi con Qualcuno che è più grande di noi. Ci sono luoghi in cui c’è un tale misticismo, una tale sacralità che è difficile da spiegare.
Andare a Lourdes almeno una volta nella vita, a mio avviso, aiuta tanto. Io ho capito delle cose che non si possono racchiudere in poche righe. In questi luoghi si respira la fede,ma quella con la F maiuscola. La gente che soffre per davvero, che non perde la speranza di una vita migliore di un miracolo che non si sa se arriverà mai. Giovanni Paolo II° non ha mai fatto perdere la speranza e ha fatto sempre credere alle persone, anche quelle più disperate, che lassù qualcuno ci guarda
Una carezza sul viso di un bambino, il contatto con la gente,abbracciare una donna lebbrosa o malata di AIDS,ecco questi erano i gesti umani di un uomo vero e terreno. Recitare dei versi in latino o seguire dei dogmi perduti secoli fa,non avvicina la gente la allontana sempre di più,e oggi di tutto questo non ne abbiamo davvero bisogno

domenica 1 febbraio 2009

Italians…il trailer inganna


Uscendo dal cinema qualche sere fa, mi sono interrogata sul fatto che chi ha montato le scene del trailer di questo film è stato un genio.
E’ riuscito a far passare questo film come una commedia esilarante, merito anche degli attori protagonisti, un film dinamico, veloce e spensierato.
Quando invece le luci si sono spente all’interno della sala e la prima scena è partita ho capito che qualcosa non andava per il verso giusto.
Ma poi quale doveva essere questo verso giusto??Sicuramente il mio è un giudizio personale e quindi criticabile al 100%
Gli italiani sono il popolo che suona più di tutti al metal detector" è il risultato di un sondaggio del New York Times utilizzato come frase umoristica( chiamiamola così) per aprire il primo dei due episodi di Italians. E anche su questo non concordo molto,ma prendiamola a ridere,è una battuta vero???
Il primo episodio vede protagonista Sergio Castelletto, dipendente di una società romana di trasporti e il suo futuro sostituto Riccardo Scamarcio.
I due intraprendono un viaggio lunghissimo attraverso il deserto, con un carico di Ferrari “nuove “ di zecca da consegnare nelle mani di un illustre uomo d’affari negli Emirati Arabi, precisamente a Dubai.
L’episodio è davvero molto lento,le battute,i dialoghi sono davvero assenti. Tutto è sorretto malamente da dialoghi già sentiti, come se fossero stati copiati da altri film,dove la comicità e l’ilarità rasenta lo zero.
Sono scene tristi quelle che si vedono. E’un’immagine triste che si da dell’Italia all’estero. Il fatto di rimarcare le assurdità di alcuni italiani non credo appartenga a tutti noi. Avendo viaggiato tanto ho avuto modo di osservare il comportamento dei miei conterranei. Sono consapevole che l’Italiano viene sempre e ovunque riconosciuto, ma è pur vero che ci sono altri abitanti della nostra splendida terra che fanno molto più folclore rispetto a noi. Ma questo è un altro discorso. Torniamo al film.
Mentre scrivo,mi pongo un’altra domanda. Ma cosa ci troveranno tutte queste ragazzine in Scamarcio??
Forse, avendo superato la boa dei 35 anni, non riesco ad essere obiettiva. Ma un bell’uomo credo di essere in grado di riconoscerlo. Forse, sarà un bravo attore??Ma anche qui mi devo ricredere. E’davvero mono espressione,e non trasmette alcunché. Purtroppo gli è rimasto attaccato il cliché del ragazzo dei lucchetti e difficilmente riuscirà a scrollarselo di dosso. È quindi poco credibile in tutto quello che combina. Sicuramente però il suo impiego è stato calcolato bene dai produttori. In quanto rimpolpa sicuramente le casse delle sale cinematografiche. Un po’ come l’operazione di invitare un super ospite a San Remo, è assodato che il volume di ascolti in quei 5 minuti di permanenza del personaggio di turno, arriva alle stelle. Bel piano di marketing.
L’unico attimo di bellezza di quest’episodio me l’ha dato la vista della splendida Dubai, dove quest’estate ho lasciato il cuore, e dove spero di tornare presto.
Le luci in sala si riaccendono, fine del primo tempo. Io e la mia amica ci guardiamo perplesse e in sala c’è un silenzio quasi spettrale. Per farvi un’idea, il tipico silenzio che si percepisce alla fine di una pièce teatrale particolarmente pesante.
Dopo qualche minuto d’interruzione, le luci sfumano nuovamente e veniamo catapultati all’interno del nuovo episodio.
Protagonista il dentista Carlo Verdone, sempre depresso e alle prese con centinaia di ansiolitici e farmaci vari,e l’organizzatore di viaggi a sfondo erotico Dario Bandiera.
Reduce da un matrimonio fallimentare il dentista parte per la Russia, per partecipare ad un convegno internazionale organizzato proprio da lui.
Il suo socio gli consiglia di affidarsi alle cure di un noto organizzatore di soggiorni di lusso con annesse delle affascinanti “nipotine”.
Carlo Verdone, in forma smagliante, recita la parte che gli viene più congeniale. Quella dell’impacciato, sfigato,goffo,ma bonaccione.
Eccezion fatta di alcune battute carine, e delle splendide scene girate nella stupefacente San Pietroburgo, anche in questo caso emerge un’immagine che fa degli italiani, un popolo triste che cerca all’estero un qual cosa che da noi difficilmente si trova. E visti i tempi in cui viviamo,mi risulta alquanto difficile credere che tutte queste nipotine,bisogna trovarle solo nei paesi dell’est Europa o nell’Asia.
Ma tutto è bene quel che finisce bene, e tra bordelli e festini particolari, il buon dentista trova la via della redenzione.
Le luci si riaccendono e il silenzio in sala è davvero preoccupante. Nessuno osa citare qualche battuta carina del film ( che non c’è stata in ogni modo) che è un classico.
La colonna sonora??? Ovverosia la canzone bellissima di Modugno re-interpretata dai Negroamaro, deve piacere per forza, ci hanno bombardato in queste ultime settimane alla radio e così, anche chi non conosceva purtroppo l’originale,ora la ama alla follia.
Ma che cosa sta accadendo alla commedia italiana???
E’ possibile che non si riescano a fare più dei bei film come invece accadeva negli anni ’80-’90?
Possibile che tutti i registi cercano di copiare la comicità di Monicelli ad esempio?
E’ possibile che ogni Natale veniamo bombardati da commediole su vacanze natalizie a Rio,in crociera, sulla neve etc….e i botteghini ringraziano??? Questa è la vera commedia all’italiana?? Se così fosse sono ben felice di fare la fila al botteghino e andarmi a vedere un bel film straniero.
Che peccato

venerdì 2 gennaio 2009

Propositi per il nuovo anno...e anche qualche sogno

Capita un po' a tutti di soffermarsi in questi giorni su quelli che dovrebbero essere i buoni propositi per il nuovo anno.
Personalmente chiudo per qualche minuto gli occhi e cerco di ripercorrere l'anno appena trascorso,cercando di far emergere delle cose che potevano andare meglio e che invece per colpa mia,o per circostanze avverse,non sono andate proprio come da copione.
I miei propositi per il nuovo anno saranno sicuramente banali,ma in ogni caso meritano tutta la mia attenzione.

  • cercare di essere più diplomatica e meno drastica nei giudizi su cose e persone.Essere meno pungente in alcune risposte che do agli altri. Alcune parole,una volta dette, feriscono tantissimo,ed è davvero difficile rimediare
  • dire meno parolacce. In effetti,a volte, mi rendo conto, di essere uno scaricatore di porto,e non è carino che certe frasi escano dalla bocca di una signora...quindi contare sempre fino a 10 prima di dire un ca..... o uno str......
  • essere costante con lo sport. In effetti questo non dovrei dirlo in quanto lo sono sempre stata.Se non vado in palestra è perché c'è davvero un motivo serio e non perché non ne ho voglia.Ci tengo troppo all'attività fisica,ma vale la pena ricordarmelo comunque per tutto l'anno
  • cercare di mangiare bene e mantenere una linea decente. In questo mi sento molto Bridget Jones,però fortunatamente non ho i suoi problemi.Ma arrivati a 35 anni è davvero molto difficile buttare giù i k come invece accadeva a 20 anni...quindi attenzione!!!

E ora qualche sogno....

  • diventare mamma.....
  • essere più serena sul lavoro

E per tutto quello che mi circonda???

  • l'economia deve ricominciare a girare.Sono sicura che l'Italia è in grado di rimboccarsi le maniche dimostrare al mondo intero che ce la può fare
  • mi aspetto grandi cose da Obama. YES WE CAN !!!!
  • che tutti i raccomandati,figli di papà lascino il posto alle centinaia,migliaia di persone che invece si meritano un lavoro.Più meritocrazia e meno calci nel sedere.
  • Meno immigrati. L'Italia è davvero satura di tutta questa gente che sta qui senza uno straccio di documento e noi che paghiamo le tasse pure per loro..Basta!!! Mi sono stufata di essere fermata almeno 2 volte al mese dai carabinieri per normali controlli (io cittadina italiana) e tutti questi clandestini mai una volta che vengono beccati e che cavolo!!!!E' ora che lo Stato faccia davvero qualcosa...più controlli a tappeto sennò tutti a casa..o chiudiamo le frontiere

BUON ANNO A TUTTI !!!!