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mercoledì 30 marzo 2011

Un cuore...di brodo


Mi fa un pò strano partecipare a delle ricerche di mercato,ma qualche settimana fa ho risposto all'invito di testare i nuovi Cuori di brodo Knorr nelle 3 varianti.
Oggi il corriere mi ha consegnato la scatola,all'interno della quale ci sono varie confezioni di brodo di manzo,di verdure,e delicato.
Sono sincera,non amo da impazzire il brodo,ma essendo amante dei risotti (quelli veri) e non avendo sempre il tempo,come invece aveva mia nonna,di fare il brodo da zero,opto per questi semi pronti e che di certo dimezzano i tempi per chi,come me,va sempre di corsa.
Lo scopo è di provarli tutti e 3 inserendoli in varie ricette e farli testare anche a qualche amico e parente facendogli poi riempire un questionario.
Quindi amichette belle (parlo per quelle di Roma) fatemi sapere,ho anche dei buoni sconto per acquistare delle scatole,io nel frattempo comincio "la degustazione" e poi vi saprò dire

Tanti baci

domenica 20 marzo 2011

Torta rustica di brie e cipolle

....non esistono solo i dolci...almeno per me...visto che amo da morire il salato,ma al mio pubblico un pò meno,ma quando ho carta bianca mi sbizzarrisco e mi sfogo un pò con delle ricettine sfiziose e davvero gustosissime.
Questa mattina ho voluto fare la pasta brisée con l'idea di fare qualcosa di saporito per cena e,sapendo che nel pomeriggio avrei avuto poco tempo a disposizione,mi sono portata aventi con il lavoro.
Non c'è nulla di più veloce che preparare la pasta brisée.

Ci occorrono ( per una tortiera di 28 cm di diametro):
200 gr di farina 00
100 gr di burro freddo
75 ml di acqua
sale q.b.

Tagliamo il burro a tocchetti e,insieme con la farina e il sale, lo mettiamo nella ciotola del mixer con le lame.Azioniamo il tutto e lo facciamo sabbiare. A questo punto versiamo il composto "bricioloso" su una spianatoia e aggiungiamo l'acqua un pò per volta e amalgamiamo bene il tutto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. A questo punto lo avvolgiamo nella pellicola e lo lasciamo in frigo non meno di un'ora e 1/2 prima di utilizzarlo.

Per il ripieno:

2 cipolle
1 fetta spessa di speck
2 uova
150 gr di brie
3 cucchiai di pannna
sale e pepe

Tagliamo le cipolle a fettine sottili e facciamole appassire in una padella con un pò di olio extra vergine fino a quando saranno belle morbide.Nel frattempo tagliamo a dadini il brie e mettiamolo in un mixer,uniamo poi le uova,la panna il sale,il pepe e frulliamo fino ad ottenere una cremina densa.
Con della carta da forno rivestiamo una tortiera del diametro di 28 cm.Stendiamo la nostra pasta brisée e versiamola nella tortiera.
A questo punto versiamo le cipolle all'interno e stendiamole bene.Ricopriamole poi con la salsa di brie e con lo speck fatto a listarelle sottili.
Cuocete per 25' a 200°

Vi assicuro che il risultato è garantito.

Buon appetito!!!

sabato 19 marzo 2011

Zeppole di San Giuseppe


La mia domanda è: perchè alcuni dolci si devono fare solo una volta l'anno se sono poi così buoni??
E' davvero un peccato,perchè per fare le zeppole di San Giuseppe non ci vuole tantissimo tempo e,in poco meno di 3 ore si crea qualcosa di veramente esaltante per le papille gustative.
Ho preso spunto dalla ricetta presa sul sito di GialloZafferano apportando qualche piccola modifica.
Quando si comincia ad avere una certa dimestichezza ai fornelli, si può avere la piccola presunzione di fare delle variazioni,sapendo che poi andranno a buon fine...e così ho fatto

Le dosi sono per una decina di zeppole.

Acqua 250 ml
Burro 70 gr
Farina 150 gr
Limoni la scorza grattugiata di 1
Sale 1 pizzico
Uova medio-grandi 3 ( io ne ho messe 4 perchè erano piccoline )
Zucchero 50 gr

per la crema pasticcera

Farina 30 gr
Latte fresco 250 ml
Limoni la scorza di 1/2
Uova solo tuorli 3
Vaniglia mezzo baccello ( io ho messo una puntina di quella in polvere)
Zucchero 50 gr

Per la decorazione

Zucchero a velo
amarene sciroppate o ciliegie candite


Per prima cosa preparate la crema pasticcera.
Fate sobbollire il latte(tranne mezzo bicchiere)in una capiente casseruola con la vaniglia, e la scorza del limone poi toglietelo dal fuoco e lasciatelo in infusione per 10 minuti.
In una terrina a parte lavorate i tuorli con lo zucchero con l'aiuto di uno sbattitore elettrico,o delle fruste fino a ottenere una crema spumosa e biancastra;versate un terzo del latte tiepido a filo poi incorporate pian piano la farina setacciata.Continuate a sbattere con le fruste,togliete la stecca di vaniglia(se avete usato questa) e la scorza del limone che avete lasciato in infusione nel latte e aggiungete nella casseruola,poco alla volta e mescolando con una frusta,il composto di uova, farina, zucchero e latte. A questo punto portate ad ebollizione il tutto e, mescolando continuamente, lasciate sobbollire a fuoco dolce finchè il composto si addensi, sbattendo di continuo con la frusta per evitare che si formino grumi alternando l'aggiunta del latte freddo che avete tenuto da parte.
Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare la crema, mescolando di tanto in tanto. La crema è pronta.A questo punto mettetela in un contenitore e copritela con della pellicola a contatto e fatela raffreddare in frigorifero fino a quando non servirà per farcire le nostre zeppole


Nel frattempo preparate l’impasto delle zeppole versando l’acqua in un pentolino dal fondo spesso, aggiungendo il sale e il burro a pezzetti e portando lentamente ad ebollizione. Non appena il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà,togliete il pentolino dal fuoco e versate al suo interno la farina tutta in una volta; mescolate bene con un mestolo di legno fino ad amalgamare gli ingredienti e a ottenere una palla compatta.
Rimettete di nuovo il pentolino sul fuoco basso e girate il composto fino a quando vedrete formarsi una patina biancastra sul fondo del pentolino. Spegnete il fuoco, aggiungete lo zucchero, mescolate bene per amalgamare il tutto, poi versate l’impasto in una ciotola e lasciatelo intiepidire. Una volta tiepido, unite al composto la scorza del limone grattugiata e le uova, una alla volta, aggiungendo la seguente solo quando la precedente sarà stata completamente assorbita.
Imburrate una teglia del forno e ritagliate dei quadrati di carta forno che abbiano i lati di 8 cm e fateli aderire alla placca;ponete il composto in una tasca da pasticcere munita di bocchetta a stella e spremete sopra ogni quadrato un dischetto di pasta del diametro di 5 cm che formerete con un movimento a spirale. Sul bordo esterno di ogni dischetto sovrapponete un anello di pasta come per formare una scodellina.
In un tegame dal bordo alto, ponete dell’olio per friggere che porterete alla temperatura di circa 170°; l’olio non deve essere bollente, deve friggere dolcemente permettendovi di rigirare le zeppole più volte perché si possano gonfiare uniformemente. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura ideale, immergete non più di 2-3 zeppole ancora attaccate ai quadrati di carta forno sulle quali sono appoggiate; la carta si staccherà da sola dopo qualche secondo e potrete quindi toglierla dall’olio servendovi di una pinza da cucina. Rigirate le zeppole più volte nell’olio caldo fino alla completa doratura.
A questo punto sgocciolatele con una schiumarola e ponetele a scolare dell’olio in eccesso su più fogli di carta assorbente da cucina. Quando avrete fritto tutte le zeppole, mettete la crema pasticcera in una sac à poche e spremetela al centro delle zeppole, aggiungete un’amarena sciroppata o una ciliegia candita sulla sommità e spolverizzate con zucchero a velo.
Se non le mangiate subito conservatele in frigo

giovedì 17 marzo 2011

Muffin al cioccolato bianco


Quante volte vi è capitato di sentirvi dire:" che me lo fai un dolcino al volo" Ultimamente mi capita spesso,e così ho fatto un giro rapido nella mia dispensa e mi sono accorta di avere una quantità inenarrabile di cioccolato bianco da usare al più presto e così mi è venuta in mente l'idea di farci dei muffin.
La ricetta è molto veloce da eseguire,infatti per fare tutto si impiega al massimo un'oretta.

Le dosi sono per 24 muffin piccolini ( tipo mignon) o 12 formato classico.

150 gr di burro morbido
100 gr di zucchero
3 uova medie
250 gr di farina
100 ml di latte a temperatura ambiente
1/2 bustina di lievito per dolci
100 gr di cioccolato bianco

Per decorare
150 gr di cioccolato bianco
codette colorate,smarties,o gocce di cioccolato

Accendere il forno a 180°
Tagliare il burro a dadini,unirlo allo zucchero e lavorare con una frusta fino a far diventare il composto spumoso
Unire le uova ( uno alla volta),la farina setacciata con il lievito,il latte e infine il cioccolato tritato grossolanamente.
Mescolare bene il tutto
Versare l'impasto nello stampo da muffin e infornare per 10'/12'se si tratta di quelli piccolini,e 20'per quelli di formato classico,facendo sempre la prova stecchino.
Lasciarli raffreddare.Nel frattempo tritiamo il restante cioccolato e facciamolo sciogliere o a bagnomaria o nel micro,quindi versarlo,con l'aiuto di un sac a poche, sui muffin, decorare con granella colorata o smarties.

Buon appetito

sabato 12 marzo 2011

Ravioli di ricotta e gocce di cioccolato


Lo so che carnevale è finito,ma questi ravioli è un pò che li volevo fare e,complice anche una ricotta freschissima che mi hanno portato mi sono detta,perchè non farli oggi??
La ricetta è molto semplice da eseguire e ci vogliono circa 2 ore di tempo tra la preparazione e la cottura.

Ho preso spunto dalla ricetta che ho trovato sull'adorato sito di GialloZafferano.Ho modificato alcune dosi,che,parer mio,erano un pò eccessive.Ho usato solo la scorza dell'arancia perchè credo si sposi molto meglio del limone con la ricotta,e a proposito di ricotta,quella che ho usato io è di mucca perchè quella di pecora è un pò troppo forte per i miei gusti ( ma è del tutto soggettivo)

Le dosi sono per 20 ravioli circa

Per la pasta dei ravioli:

Burro 100 gr
Farina 500 gr
Latte 200 ml
Sale un pizzico
Uova 1 tuorlo
Vanillina 1 bustina
Zucchero semolato 100 gr

Per il ripieno:

Scorza di 1 arancio
Cannella 1/2 cucchiaino
gocce di cioccolato 150 gr
Ricotta 350 gr
Uova 1 tuorlo
Vanillina 1 bustina
Zucchero a velo 100 gr

N.B: non buttate l'albume vi servirà in seguito !!!

Olio per friggere (io uso girasole,ma va benissimo anche quello di arachide) e zucchero a velo x spolverizzare

Mettete la farina in una ciotola grande e disponete al centro lo zucchero, il burro morbido a pezzetti,la vanillina e un pizzico di sale.In una caraffa unite il tuorlo nel latte ed emulsionate bene.Iniziate a lavorare la pasta con le mani aggiungendo il liquido a poco a poco e continuando ad impastare fino a che gli ingredienti si saranno amalgamati.Trasferire l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e continuate a lavorare con le mani per circa 10 minuti,fino a quando sarà omogeneo e compatto.Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciatelo riposare per almeno un’ora in un luogo fresco a asciutto (non in frigorifero).Nel frattempo dedicatevi alla preparazione del ripieno:per prima cosa setacciate la ricotta con un passino d’acciaio per eliminare eventuali grumi.Aggiungete quindi lo zucchero a velo a sua volta setacciato,la scorza del limone e dell’arancio precedentemente grattugiata,il tuorlo,la vanillina,la cannella e infine le gocce di cioccolato.Amalgamate bene il tutto.Stendete bene la pasta con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile(spessa 1 mm)e tagliatela con una rotella dentellata ottenendo rettangoli di 10 X 20 cm circa.Spennellate i bordi dei rettangoli così ottenuti con gli albumi che avrete messo da parte e riponete sul lato di ogni rettangolino un cucchiaio di ripieno alla ricotta.Richiudete i ravioli a metà e premete delicatamente i bordi per farli aderire.Scaldate abbondante olio in una casseruola (180/200°C), iniziate e friggete i ravioli,tre alla volta,fino a quando saranno dorati e avranno una consistenza croccante.Scolate i vostri ravioli alla ricotta con cioccolato e metteteli su carta assorbente per asciugare l’olio, prima di servirli spolverizzateli con dello zucchero a velo.




Sono buoni sia caldi che freddi

domenica 27 febbraio 2011

Un sabato in cucina con la mia mamma : Torta tenerina al cioccolato fondente

Non ci si rende conto di quanto possa fare bene passare una bella giornata con la propria mamma,e così tra una chiacchera e un'altra,dopo aver gustato un bel piatto di pasta con gli scampi e zafferano,su gentile richiesta,le ho preparato questa torta molto semplice ma davvero buona.
Per chi ama il cioccolato,specie quello fondente,è l'apoteosi.
Il gusto sta proprio nella crosticina dura e nel cuore tenero,e forse,è questa l'unica difficoltà di questa torta...proprio il risultato finale.

Ingredienti per una tortiera di diametro 22
100 gr di Burro
200 gr Cioccolato fondente di ottima qualità
60 gr Farina
Latte 3 cucchiai
Sale 1 pizzico
3 Uova medie
150 gr di Zucchero
zucchero a velo per spolverizzare


Spezzettate il cioccolato fondente e mettetelo a sciogliere a bagnomaria fino a che divenga cremoso e liscio. Tagliate il burro freddo a cubetti e aggiungetelo lentamente (2-3 cubetti alla volta) al cioccolato fuso ancora sul fuoco, avendo cura di farlo assorbire bene prima di aggiungerne altro. Quando avrete disciolto tutto il burro,togliete il pentolino dal fuoco e lasciate intiepidire il composto.
Nel frattempo sgusciate le uova e ponete i tuorli a montare con metà dello zucchero: sbattete per bene con le fruste di uno sbattitore o con un robot da cucina fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Sempre sbattendo,unite il composto di cioccolato e burro a quello di tuorli e zucchero, unitamente al latte tiepido e alla farina setacciata: versate la crema ottenuta in una ciotola capiente.
A parte, montate gli albumi con il pizzico di sale, aggiungete il restante zucchero e sbattete fino a che non si formi una crema bianca compatta; poi,con un mestolo di legno o una spatola,incorporate delicatamente gli albumi montati a neve con lo zucchero al composto di cioccolato,mescolando dal basso verso l’alto.
Imburrate e infarinate una tortiera e versateci dentro l’impasto della torta:infornate in forno già caldo a 180° per 25-30 minuti,quindi spegnete il forno,e lasciate raffreddare la torta tenendo lo sportello del forno socchiuso.Una volta fredda,estraete la torta dallo stampo (con molta delicatezza e stando attenti a non romperla)ponetela su di un piatto da portata e cospargetela di zucchero a velo vanigliato.

E' l'ideale per la merenda,la colazione...insomma per qualsiasi momento goloso della giornata

giovedì 24 febbraio 2011

Bavarese Mokacioc con salsa soffice al fiordilatte


Intanto chiedo scusa per la pessima fotografia,ma non ho fatto in tempo a lasciare il piatto sul tavolo per andare a prendere il cellulare per fare la foto,che un "topo" goloso ha pensato bene di prendere il cucchiaio e rovinare i bordi del dolce che erano liscissimi....ma si può anche dire...quello che conta è la sostanza...ecco,in questo caso,ci sta a pennello.

Le bavaresi danno tantissima soddisfazione se si hanno ospiti in casa. Sono dolci facili da preparare e ci si può avvantaggiare facendoli la sera prima,tanto più stanno in frigo,meglio è.
Offrono poi ampio spazio alla fantasia. In questo caso ho voluto sperimentare l'abbinamento caffè e cioccolato e devo dire che la prova è stata superata,complice anche la salsa soffice al fiordilatte che "spezza" un pò l'amaro del caffè e del cioccolato fondente.

Con queste dosi viene una bavarese a ciambella abbastanza grande (tenete conto dello stampo del babà savarin),o se preferite potete riempire circa 12 stampini monopozione

INGREDIENTI:

450 cc latte intero
1 tazzina di caffè molto forte
200 gr zucchero
6 tuorli
130 gr cioccolato fondente
20 gr colla di pesce
mezzo litro di panna fresca
1 bustina di vanillina o se si preferisce 1 cucchiaio da te di vaniglia liquida
rhum per lo stampo

Portare a ebollizione il latte con lo zucchero e la vaniglia o vanillina. Appena prende ebollizione, spegnere e aggiungere la tazza di caffè. Lasciar riposare 5 minuti.
Intanto ammollare la colla di pesce in acqua fredda.Fondere il cioccolato a bagnomaria.
Sbattere i tuorli con la frusta e versare il latte caldo a filo, rimettere sul fuoco basso e incorporare la colla di pesce strizzata e il cioccolato fuso. Mescolare bene finchè il tutto è sciolto e incorporato bene.
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare mescolando per evitare che rapprenda.Ci vorrà un pò a farlo raffreddare.
Una volta che il composto sarà freddo, montare bene la panna e unirla alla crema molto delicatamente un pò per volta dal basso verso l'alto.
Bagnare uno stampo con il rhum e versare il composto, sbatterlo un po' sul piano di lavoro per eliminare evenutale aria, coprire e tenere in frigorifero.

Salsa fiordilatte

250 gr mascarpone
250 gr panna fresca
120 gr zucchero a velo

In una ciotola mettere il mascarpone con lo zucchero a velo e montarlo energicamente fino ad avere una crema soffice. Montare la panna e incorporarla alla crema.

Sformare la bavarese e servirla con la salsa soffice.Potete decorare il piatto con una spruzzata di cioccolato amaro,oppure creare dei disegni con del cioccolato fuso e aggiungere qualche chicco di caffè ricoperto di cioccolato

sabato 12 febbraio 2011

Baklava Un dolce che unisce tanti paesi

La baklava o baclava è un dessert ricchissimo di zucchero, frutta secca e miele.
E' un dolce che unisce parecchi paesi che si affacciano sul mediterraneo o sono in zone limitrofe. Lo si trova in Grecia,in Turchia,in Bosnia,in Serbia,in Arabia Saudita,in Persia,in Bulgaria e in Israele.
Paese che vai ricetta che trovi si potrebbe dire. Infatti non c'è LA ricetta per fare la baklava. In genere ogni paese egni famiglia ha la sua,togliendo o aggiungendo qualcosa in modo da La baklava o baclava è un dessert ricchissimo di zucchero, frutta secca e miele.
E' un dolce che unisce parecchi paesi che si affacciano sul mediterraneo o sono in zone limitrofe. Lo si trova in Grecia,in Turchia,in Bosnia,in Serbia,in Arabia Saudita,in Persia,in Bulgaria e in Israele.
Paese che vai ricetta che trovi si potrebbe dire. Infatti non c'è LA ricetta per fare la baklava. In genere ogni paese e renderla speciale.
La ricetta che vi segnalo è greca.
L'ho presa quest'estate mentre ero a Rodi,ma sono sicura che ne esistono altre 100 differenti.In seguito proverò una ricetta serba che mi ha dato un'amica di mia suocera che è serba e che ha un procedimento completamente differente,ma credo ugualmente molto buono.

500gr di pasta fillo (surgelata)
350 gr di mandorle
100 gr di noci
150 gr di pistacchi
cannella in polvere q.b
180 gr di burro fuso

Per lo sciroppo

50 gr di miele
450 gr di zucchero
300 ml di acqua
2 cucchiai colmi di succo di limone

Preparate lo sciroppo di zucchero facendolo sciogliere sul fuoco con l'acqua,il miele ed il succo di limone.
Dopo qualche minuto di cottura vedrete che diventa denso e che vela il vostro cucchiaio:toglietelo dal fuoco,fatelo raffreddare e poi mettetelo nel frigorifero.(se volete fare il dolce nel pomeriggio per la sera vi consiglio di preparare lo sciroppo la mattina presto,deve essere freddissimo quando lo verserete sulla torta)
Srotolate la pasta fillo e adagiate i fogli su un piano di lavoro abbastanza largo.Prendete una teglia rettangolare,imburratela e poggiate sopra il primo foglio di pasta fillo,spenellatelo con il burro fuso e adagiateci sopra altre 5 sfoglie che spennellerete ognuna con il burro.
Su questi primi 6 strati cospargete le mandorle,i pistacchi e le noci tritati non troppo grossi;finite spolverizzando con la cannella in polvere.
Ricoprite il tutto con le altre 6 sfoglie che andranno spennellate ognuna, inclusa la superficie dell'ultima, con il burro restante.
A questo punto prendete un coltello dalla lama tagliente(non seghettato mi raccomando)immergetela in acqua bollente e tagliate la pasta, fino a toccare il fondo della teglia, diagonalmente nelle due direzioni in modo da ottenere dei rombi.Se non volete fare i rombi potete tranquillamente fare dei quadratini,questa è una vostra scelta "creativa"
Infornate a 180º per circa 40 minuti il tempo necessario a che la pasta si cuocia bene e risulti bella dorata.Se allo scadere del tempo notate che la pasta si colora troppo copritela con un foglio di alluminio e continuate la cottura.
Togliete la Baklava dal forno e versateci subito sopra lo sciroppo ben freddo facendo in modo che entri bene nelle linee che racchiudono i rombi.
Fate raffreddare e servite.

sabato 5 febbraio 2011

Lemon Curd












Premetto che ho preso spunto per la ricetta dal blog Cavoletto di Bruxelles che offre delle idee sempre sfiziosissime e affidabili.Io l'ho modificata un pochino per quello che riguarda le dosi.
In questi giorni i miei suoceri hanno raccolto una quantità indecifrabile di limoni e quindi,oltre a fare la solita marmellata,ho pensato che fosse la volta buona di provare il lemon curd.
In sintesi si tratta di una cremina inglese a base di limone, burro e uova, insieme dolce e acidula,fresca e calorica, che va benissimo sul pane tostato ma pure in mezzo ai cake, nel ripieno delle crostatine o sulle crepes.E quando ne cade una goccia è godurioso leccarsi il dito con questa delizia.

Passiamo agli ingredienti:

succo di limone 2dl
buccia di 3 limoni (non trattati)
zucchero 200g
uova 5 ( 3 intere e 2 tuorli)
burro 100g
fecola di mais 1 cucchiaio abbondante
1 bustina di vanilina

Lavare i limoni,grattugiare la loro buccia (va benissimo una grattugia tipo da formaggio)e estrarne il succo.Diluire la fecola e la vanillina nel succo. In una ciotola resistente al calore,mescolare il succo,la buccia,lo zucchero,le uova (precedentemente sbattute) e il burro tagliato a pezzetti, poi collocare la ciotola sopra un pentolino con 3-4 cm di acqua a fuoco medio-basso (deve sobollire ma non troppo).Mescolare di continuo per una decina di minuti fino a quando la crema si sarà addensata.Per capire quando è pronta basta immergervi un cucchiaio di legno, quando vedrete che la crema non scivolerà più via, allora sarà il momento di spegnere il fuoco.
Con l'aiuto di un colino a maglia non troppo fitta,filtrate la crema per eliminare la scorza del limone ed eventuali grumi.Versare il lemon curd caldo in uno o due barattoli di vetro,a seconda delle dimensioni,chiudere, lasciar rafreddare e conservare al frigo per al massimo 10 giorni ......(se resistete)

Chiudete gli occhi ed estasiatevi

domenica 30 gennaio 2011

Un grande film con 12 nominations agli Oscar :Il discorso del re








Prima di tutto chi era Re Giorgio VI°

Giorgio VI° del Regno Unito, all'anagrafe Albert Frederick Arthur George Windsor, era il secondo figlio del duca di York (il futuro Giorgio V del Regno Unito) e della principessa Maria di Teck.

Nel 1920 fu nominato dal padre Duca di York e conte di Inverness. Nel 1923 sposò nell'Abbazia di Westminster lady Elizabeth Bowes-Lyon, dalla quale ebbe due figlie, le principesse Elisabetta (futura Elisabetta II) e Margaret. L’11 dicembre 1936, all'abdicazione del fratello Edoardo VIII, è salito al trono prendendo il nome di Giorgio VI° (questa è stata la prima incoronazione trasmessa dalla Radio BBC).
Evento centrale del suo regno fu la seconda guerra mondiale, combattuta dalla Gran Bretagna, alleata della Francia e poi degli Stati Uniti, contro l’Asse italo-tedesco. Durante tutta la guerra, e in modo particolare durante il difficile periodo dei bombardamenti su Londra, seppe conquistare la stima e l’affetto dei suoi sudditi, rimanendo sempre saldamente al suo posto e rifiutando ogni fuga.Nel dopoguerra fu tra i principali promotori della ripresa economica e sociale della Gran Bretagna.
Soffriva di una malattia mentale e venne sovente descritto come pauroso ed incerto nelle sue azioni.I suoi genitori, il Duca e la Duchessa di York, erano sovente lontani dai loro figli e non potevano crescerli passo dopo passo, così come si richiedeva per le famiglie aristocratiche dell'epoca, impegnate in ben altri doveri istituzionali.Egli venne forzato a scrivere con la mano destra, anche se era naturalmente mancino. Egli soffrì inoltre di cronici problemi di stomaco e di una leggera deformazione alle ginocchia che lo costrinse ad indossare spesso delle steccature correttive.

Con 14 nomination ai Bafta e 12 candidature agli Academy Awards,questo film è una perfetta macchina da Oscar. Impeccabile,elegante,ironico e a tratti malinconico,può fare affidamento su un impianto narrativo solido, su un terzetto di attori che padroneggiano perfettamente il proprio mestiere e su un protagonista,il re balbuziente Giorgio VI°,costretto dagli eventi a combattere una durissima battaglia contro un handicap.
Il discorso del Re non è un film ricattatorio perchè non indugia mai sul dramma personale del povero sovrano per caso né rende il personaggio un santo. Al contrario, ne mostra l'irritabilità mista ad arroganza, lo snobismo e l'iniziale arrendevolezza. Pur regalando,allo spettatore delle scene di forte impatto emotivo, e conserva in ogni inquadratura una misura e un rigore che sono la conseguenza di un grande lavoro di regia e di sceneggiatura.
Ancor meno potremmo parlare di un film consolatorio, visto che la vicenda si svolge in uno dei momenti più difficili della storia d'Europa: un momento in cui la propaganda di Hitler minacciava follia collettiva e distruzione, e la guerra era imminente. Una zona temporale di precarietà,in cui la millenaria corona inglese si trovò per la prima volta di fronte alla coincidenza fra pubblico e privato. Colpa della diffusione della radio, che rese ogni cosa politica e trasformò la politica in uno show. In questo senso il dramma di Re Giorgio VI° fu proprio l'impossibilità di condurre questo spettacolo e di stare al passo con una modernità espressa anche dalla caotica e licenziosa esistenza del fratello che rinunciò al trono per amore di un'americana pluridivorziata.
Tutte queste riflessioni rendono il film interessante e sottile, anche se il suo biglietto di prima classe è senza dubbio il protagonista Colin Firth, attore di robusta formazione teatrale rimasto in sordina per molti anni e finalmente e prepotentemente uscito allo scoperto già l'anno scorso con il bellissimo film opera prima di Tom Ford A single Man.E' sorpendente il lavoro che ha fatto sul personaggio con la voce, diversa da quella abitualmente usata,(per questo bisognerebbe vedere il film in lingua originale) e con il corpo, goffo, ingobbito, timido.
E cosa dire di Geoffrey Rush e della sua pefetta miscela fra sobrietà, istrionismo e tenerezza? Bravissima anche Helena Bonham Carter che ricopre il ruolo della consorte di Re Giorgio VI° Un ultima nota di merito va alla regia di Tom Hooper (alla sua seconda opera) che con la sua macchina da presa si incolla al protagonista, seguendolo per stanze e corridoi, e schiacciandolo in spazi angusti o accerchiandolo grazie a obiettivi appena deformanti.
Alla fne del film mi sono davvero commossa,non tanto pr la storia,che conoscevo bene,ma per come il regista è stato in grado di trasmettermi i sentimenti,gli stati d'animo dei protagonisti. Gli sforzi fatti dal re per superare i suoi handicap li ho vissuti in prima persona e ho provato davvero imbarazzo durante le sue esternazioni pubbliche e ho gioito alla fine quando,grazie all'aiuto del logopedista e amico (Geoffrey Rush) è riuscito a pronunciare forse il discorso più difficile, quello che segnava davvero l'inizio di una nuova guerra.
E' un film assolutamente da non perdere,forse non a tutti piacerà,ma di certo non si potrà dire che non sia davvero una grande opera cinematografica